E’ ufficiale: la Samb è fallita. Il Tribunale di Ascoli Piceno ha dichiarato lo stato di insolvenza nominando curatore il dott. Franco Zazzetta.

E’ umiliante per una città come San Benedetto del Tronto veder fallita di nuovo la sua amata società di calcio, orgoglio e simbolo di una San Benedetto operosa, caparbia e soprattutto economicamente lungimirante. Cari imprenditori non pavoneggiatevi, sto parlando degli anni sessanta.

Questo è il dato di fatto che mi ha fatto pendolare avanti e indietro in attesa del verdetto firmato dal presidente Amico.

Con il groppo in gola e i denti serrati per la rabbia o contato fino a tre. Giusto il tempo di tornare in me e pensare qualcosa per metabolizzare l’umiliazione.

Allora sono tornato a pensare positivo. Il bicchiere , ho detto, non è mezzo vuoto ma mezzo pieno e ho pensato a cosa potrebbe succederedi positivo ora. Il fallimento, di per se umiliante potrebbe però essere la soluzione per rendere la Samb appetibile .

La procedura fa il suo iter secondo le norme della legge fallimentare e un curatore esperto come Zazzetta cercherà di incassare il più possibile per favorire la massa passiva del fallimento. Quindi, per non deprezzare il valore del titolo sportivo, chiederà l’autorizzazione all’esercizio provvisorio. In pratica, con una spiegazione un po’ azzardata, diverrà il “Presidente” della Samb sotto la tutela del Giudice Delegato del Fallimento Samb (Calvaresi).

La Samb così potrà disputare i play out. Per il fallimento tutto di guadagnato se la Samb rimarrà in C1, ovviamente il titolo sportivo varrà di più. Poi il Dott. Franco Zazzetta si metterà come un angioletto su una soffice nuvoletta, con l’arco in mano come Amore, ad osservare quello che avviene tra i pretendenti della piacente Samb.

Il tifo da stadio degli Ultras per l’ascesa al trono di un principe sambenedettese ha coperto di fumogeni la scena. Ma i fumogeni rossoblu non possono cambiare la realtà delle cose. La complessità della situazione potrà creare diversi scenari che non sono necessariamente quelli sognati dai tifosi. Il dies ille è il 27 giugno, ultimo giorno fissato dal famoso lodo Petrucci. Entro quella data si dovrà acquistare il titolo sportivo ma non potranno essere buttati alle ortiche alcuni debiti importanti quali i contributi, le ritenute IRPEF trattenute ai dipendenti (comprese quelle dei calciatori ) e dovute all’erario, gli stipendi ai calciatori. Non saranno pochi gli euro da sborsare per salvare la Samb dal ritorno all’inferno.

Tutti si aspettano che a questo punto intervenga la May Day spa. Ma sarà cosi? Sapete invece a chi venderà il titolo sportivo il Dott: Franco Zazzetta? Al miglior offerente, ovviamente. E la May Day spa sarà in grado di essere il miglior offerente?

Ultimamente mi è sembrata un po’ tiepida, specchio di un’imprenditoria sambenedettese con la pancia piena e un po’ pantofolaia, priva di stimoli e invecchiata, quindi un po’ miope. Immaginate un po’ se per interposta persona tornassero alla carica i vari Soldini, Paterna, magari anche Mastellarini o qualche furbetto del quartierino che circola dalle nostre parti, oppure, perché no, Gaucci. L’affare in fondo c’è:una Samb a prezzi stacciati e pulita.

La sapete la storiella del Corvo e della Volpe? No? Ve la racconto perchè calza a pennello.

Il Corvo con un pezzo di formaggio in bocca fu interpellato dalla Volpe:”Di dove sei”? Il corvo rispose:”Di Mosciano”. Pronunciando la O larga gli cadde il formaggio subito addentato dalla volpe. Lo stolto corvo volendo fare lo stesso trucco alla volpe gli chiese”Tu di dove sei”?

“Di Tortoreto” rispose la volpe a denti stretti, senza far cadere il formaggio.

Voi che pensate, May Day sarà di Mosciano o di Tortoreto?