Millennio dell'Abbazia di S. Elena sull'Esino
| SERRA S.QUIRICO - Al via il convegno Regole e riti del regime alimentare dei monaci
Entrano nel vivo a Serra S. Quirico gli appuntamenti culturali del Millennio dell'Abbazia di S. Elena, avviato nel dicembre 2005 che hanno ottenuto il patrocinio della Comunità Montana dell’Esino – Frasassi.
Il 13 maggio 2006, infatti, presso l'Auditorium ex Chiesa di S. Maria del Mercato alle ore 9 avrà inizio il convegno Regole e riti del regime alimentare dei monaci, storie, tradizioni e riti che affondano le proprie radici nella storia della stessa abbazia.
“Nei primi giorni del mese di Maggio” sono parole della dottoressa Marta Paraventi, “si teneva infatti nell’abbazia la tradizionale Fiera di S. Elena, talmente tenuta in considerazione come opportunità di scambi commerciali da coinvolgere l’intero comprensorio montano e vallivo. La cessione dei beni – sottolinea questa giovane quanto preparata esperta d’arte - prevedeva la vendita di granaglie, vino, olio, pollame, frutta, panni, tessuti: tra cui le famose “rascie”, ovvero tessuti spigati di lana grossolana. Le autorità civili di Serra San Quirico, avvaloravano l’opera meritoria di coordinamento delle attività agricole, esercitata attraverso la giurisdizione che il monastero di S. Elena aveva sui proprietari delle terre, coltivate dai coloni, tenendo esposto sulla porta del cassero, lo stemma dell’abate per tutto il mese di maggio”.
In funzione di questo contesto si riesce a capire bene perché era particolarmente solenne l’inaugurazione della fiera che apriva i battenti con l’arrivo della delegazione del comune di Serra S. Quirico.
“Come non vedere – sono ancora dichiarazioni della Paraventi - nell’attuale ricerca ed esaltazione dei prodotti tipici, una continuazione delle antiche usanze tramandateci dai monaci dell’abbazia di S. Elena? Non va dimenticato infatti che gli attuali importanti cru del Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. classico, derivano dalle oculate scelte d’impianto dei vigneti effettuate durante il periodo di massimo fulgore del monastero. Potrebbe essere verosimile anche – sottolinea - l’ipotesi che l’appellativo Verdicchio sia stato usato, per la prima volta, in quel periodo, poichè si ha notizia che il maestro Morando di Padova tale definizione diede del colore del vino bianco, intorno al 1290”.
Da queste chiare e dettagliate premesse della Paraventi, è ancor più facile comprendere l'idea del convegno che prevede diversi interventi.
Vediamoli in dettaglio.
“Organizzazione produttiva agricola del Monastero” a cura di Rodolfo Santilocchi, Università Politecnica delle Marche. La vitivinocultura del monastero a cura di Aureliano Amati, Università degli Studi di Bologna e diverse comunicazioni in merito. Al termine è previsto un buffet con degustazione di vini a cura di ASSIVIP.
A questo convegno seguirà quello del 27 maggio dedicato all'architettura e alla scultura dell'abbazia di S. Elena. Informazioni: 0731 85017.
Il 13 maggio 2006, infatti, presso l'Auditorium ex Chiesa di S. Maria del Mercato alle ore 9 avrà inizio il convegno Regole e riti del regime alimentare dei monaci, storie, tradizioni e riti che affondano le proprie radici nella storia della stessa abbazia.
“Nei primi giorni del mese di Maggio” sono parole della dottoressa Marta Paraventi, “si teneva infatti nell’abbazia la tradizionale Fiera di S. Elena, talmente tenuta in considerazione come opportunità di scambi commerciali da coinvolgere l’intero comprensorio montano e vallivo. La cessione dei beni – sottolinea questa giovane quanto preparata esperta d’arte - prevedeva la vendita di granaglie, vino, olio, pollame, frutta, panni, tessuti: tra cui le famose “rascie”, ovvero tessuti spigati di lana grossolana. Le autorità civili di Serra San Quirico, avvaloravano l’opera meritoria di coordinamento delle attività agricole, esercitata attraverso la giurisdizione che il monastero di S. Elena aveva sui proprietari delle terre, coltivate dai coloni, tenendo esposto sulla porta del cassero, lo stemma dell’abate per tutto il mese di maggio”.
In funzione di questo contesto si riesce a capire bene perché era particolarmente solenne l’inaugurazione della fiera che apriva i battenti con l’arrivo della delegazione del comune di Serra S. Quirico.
“Come non vedere – sono ancora dichiarazioni della Paraventi - nell’attuale ricerca ed esaltazione dei prodotti tipici, una continuazione delle antiche usanze tramandateci dai monaci dell’abbazia di S. Elena? Non va dimenticato infatti che gli attuali importanti cru del Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. classico, derivano dalle oculate scelte d’impianto dei vigneti effettuate durante il periodo di massimo fulgore del monastero. Potrebbe essere verosimile anche – sottolinea - l’ipotesi che l’appellativo Verdicchio sia stato usato, per la prima volta, in quel periodo, poichè si ha notizia che il maestro Morando di Padova tale definizione diede del colore del vino bianco, intorno al 1290”.
Da queste chiare e dettagliate premesse della Paraventi, è ancor più facile comprendere l'idea del convegno che prevede diversi interventi.
Vediamoli in dettaglio.
“Organizzazione produttiva agricola del Monastero” a cura di Rodolfo Santilocchi, Università Politecnica delle Marche. La vitivinocultura del monastero a cura di Aureliano Amati, Università degli Studi di Bologna e diverse comunicazioni in merito. Al termine è previsto un buffet con degustazione di vini a cura di ASSIVIP.
A questo convegno seguirà quello del 27 maggio dedicato all'architettura e alla scultura dell'abbazia di S. Elena. Informazioni: 0731 85017.
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10/05/2006
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