Gentile Direttore,
essendo stato chiamato in causa, ritengo in modo gratuito, dal candidato Sindaco Giovanni Gaspari, Le chiedo ospitalità al solo scopo di chiarire alcuni passaggi inerenti la questione del nuovo monastero delle suore Clarisse.

La variante al PRG e la successiva adozione definitiva sono state approvate dal consiglio comunale con i soli voti della maggioranza di cui Gaspari certo non faceva parte (infatti preferì astenersi insieme a tutta la minoranza).

Io stesso ho avuto l’opportunità di recarmi in visita, accompagnato dall’ex assessore Teresa Spampanato, presso il monastero e di seguire in prima persona tutte le varie fasi dell’iter, sia in Provincia in qualità di consigliere, sia in Comune, dove la pratica è attualmente oggetto degli ultimi adempimenti da parte degli uffici competenti, prima di essere (in breve tempo, secondo quanto assicuratomi dal Dirigente) definitivamente evasa.

Con ciò non voglio ascrivermi dei meriti, in quanto ritengo di aver fatto solo il mio dovere di amministratore e di credente, mosso dal profondo rispetto sia nei confronti di Suor Patrizia e dell’ordine delle Clarisse, sia nei confronti della Città che non può perdere un punto di riferimento così importante.

Pertanto non nego un certo stupore nel vedere quanta superficialità e quale malcelato tentativo di accreditarsi consensi si nascondono dietro certe considerazioni del candidato Gaspari.

Per quanto attiene al turismo religioso, nessuno ha mai pensato di trovarsi sul cammino di Santiago, ma è innegabile che la posizione baricentrica tra Loreto e Roma avrebbe potuto essere un’ulteriore risorsa per il turismo della nostra Città (che oltretutto porta il nome di una Santo), se solo l’amministrazione di cui Gaspari era Vice Sindaco avesse creduto in questa prospettiva, magari attingendo ai finanziamenti messi a disposizione in occasione del Grande Giubileo del 2000.

Invece si scelse di spendere centinaia di milioni di vecchie lire per sponsorizzare l’iniziativa “San Benedetto, Riviera di Assisi” che non portò in Città neppure un pullman di fedeli.

Mi spiace essere entrato in questa polemica, ma nell’intervento che ha prodotto questa mia risposta ho ravvisato i tratti di una chiara strumentalizzazione a fini elettorali che ritengo alquanto inopportuna.