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Il prologo: consiglio comunale prima parte

Ascoli Piceno | Approvato il Piano Vendite e i progetti preliminari per la riqualificazione di tre aree cittadine. Venerdì pomeriggio l’atto finale

di Federico Biondi


La minoranza si alza dai banchi e la maggioranza consiliare rimane senza i numeri per approvare la delibera relazionata dall’assessore Valentino Tega dal titolo “la verifica delle quantità e qualità delle aree e i fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie e della determinazione dei relativi prezzi di cessione”.

Il presidente del consiglio Camela sospende la seduta e la maggioranza consiliare si riunisce. Molto presumibilmente i componenti del centro destra hanno bloccato volutamente la sessione dei lavori per dimostrare che venerdì (oggi per chi legge) sarà dura per l’esecutivo far approvare il Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2006 dato che è venuto a mancare il numero legale su un argomento poco importante, la delibera presentata da Tega era un semplice atto burocratico.
 
Comunque la maggioranza dopo circa una mezzora di tempo torna in aula e approva con 21 voti favorevoli la delibera relazionata dall’assessore Tega, approva l’atto con il numero minimo di consiglieri necessari ed è importate specificare che per tutta la seduta consiliare sono mancati i componenti dell’Udc.
 
In definitiva aspettando la seduta pomeridiana di venerdì,nella quale verrà discusso e forse approvato il Bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2006, il consiglio comunale ha fatto le prove generali.
 
Il consiglio va avanti e l’assessore Lattanzi presentata tre progetti in un unico atto deliberativo. Tale documento riguarda i progetti preliminari per il recupero di tre aree cittadine, opere pubbliche richieste dalle circoscrizioni in occasione dell’abituale giro di consultazione e ascolto effettuato dall’assessore Lattanzi per illustrare il Piano delle Opere Pubbliche approvato dall’esecutivo.
 
Le tre aree interessate dalla delibera sono: il mercatino Borgo Chiaro per la realizzazione dei locali circoscrizione, della biblioteca di quartiere e per la sistemazione a verde con realizzazione di posti auto interrati; la realizzazione piazza antistante ex scuola elementare sita in via dei Cappuccini e riqualificazione pavimentazione piazzale Mussini con realizzazione di posti auto interrati; la riqualificazione delle sponde del Tronto 1° stralcio progetto pilota con contestuale adozione di variante urbanistica per realizzare la tanto sospirata pista ciclabile.
 
Dopo una lunga discussione l’atto modificato grazie all’apporto della minoranza consiliare è stato successivamente approvato. Prima di vedere realizzate queste opere pubbliche si dovrà aspettare il parere dell’amministrazione provinciale e che il consiglio comunale approvi quando ritenuto opportuno, le osservazioni proposte dai singoli cittadini e dalle associazioni cittadine (la delibera sarà pubblicata per 60 giorni all’Albo Pretorio).
 
In ultimo e con molte polemiche è stato approvato il piano delle vendite 2006-2007-2008. Saranno ceduti in questo lasso di tempo gli appartamenti donati da Del Duca (lustrissimo presidente dell’Ascoli Calcio) e destinati secondo la sua volontà all’associazione sportiva che meglio sappia rappresentare la città turrita e la palazzina del Centro Servizi Comunali.
 
La minoranza consiliare teme che l’alienazione non avvenga per asta pubblica ma per trattativa private, ritiene quindi che la vendita degli appartamenti donati da Del Duca sia immorale, invece per quanto riguarda la palazzina del Centro Servizi Comunali non ne vede la necessità, anche perché i soldi ricavati sono destinati per la costruzione di due vasche di stoccaggio della discarica Relluce, prolungando per circa due anni un problema che invece deve essere risolto celermente.
 
La discarica produce una rendita, quindi secondo la minoranza consiliare, parte dei soldi dovevano essere accantonati su un fondo per investimenti strutturali sulla discarica. Un chiaro sintomo questo di cattiva amministrazione non si possono alienare beni per investimenti che non vanno nella direzione dello sviluppo cittadino, ma rimediano ad una situazione precaria di bilancio.  

31/03/2006





        
  



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