"La Storia del Guerin Meschino": appuntamento in Limonaia
Porto Sant'Elpidio | Un lavoro con cui Teatri Comunicanti-Eventi Culturali hanno fatto conoscere le Marche e la magia dei Montri Sibillini in tutta Italia, toccando grandi città e piccoli centri
Quello che si terrà sabato prossimo (25 marzo) alle 21,15 alla Limonaia di Villa Baruchello, nell’ambito della stagione teatrale del Comune , “Legati alla Cultura”, non è solo uno spettacolo teatrale, è un momento davvero speciale per la compagnia che lo ha prodotto e per l’intero territorio del fermano.
“La Storia del Guerin Meschino”, con le sue 400 repliche effettuate, rappresenta senza alcun dubbio la più fortunata e la più rappresentata opera mai prodotta nel fermano e tra le pochissime dell’intera Regione Marche a poter vantare il raggiungimento di questo traguardo.
Il lavoro, tratto dall’opera del cantastorie toscano Andrea da Barberino (1409), racconta del più grande polo leggendario delle nostre terre, quello dei Monti Sibillini, con particolare riguardo alla leggenda delle grotta fatata del Monte Sibilla.
Andrea da Barberino, di professione cantastorie, girava l’Italia, si fermava nelle piazze dei paesi, adunava gente e raccontava il suo repertorio di avvincenti e mirabolanti avventure. Fu certamente in uno di questi giri che, capitato nel Piceno, sentì della Reggia incantata chiusa “nella gran montagna d’Apenione”. Il fatto colpì il cantastorie che ne fece luogo privilegiato del suo più conosciuto romanzo “Il Guerin Meschino”.
Da allora grandissima è stata la diffusione del libro, innumerevoli le edizioni succedutesi, fino alla fine del 1800 e agli inizi del secolo scorso. Siamo di fronte senza dubbio alla più importante tradizione leggendaria del centro Italia, ripresa com’è noto anche nella “grande letteratura”: a questi temi fa riferimento Ariosto creando la figura di Alcina nell’Orlando Furioso, e soprattutto Wagner che trasportando tutto in Germania scrive il Thannauser.
Lo spettacolo segue le tracce del romanzo ed è realizzato secondo un’originale reinvenzione dell’arte dei cantastorie. Un attore racconta, rappresenta, canta ed evoca con l’ausilio di particolarissimi oggetti una storia appassionante. Lo fa alla maniera in cui forse lo avrebbe fatto nella città di Barberino quel tale Andrea che attorniato dalla gente recitava le prose del suo libro. Lo fa nel consapevole intento di riprendere un’antica e mai scomparsa arte, quella del narrare.
“Fare questo spettacolo è ogni volta una grande emozione, è trovare un filo, è entrare in un luogo e sentire di esserci già stati, è raccontare una storia che ha emozionato i nostri padri, i nostri nonni e così via, è tutto così chiaro e al contempo così poco spiegabile, forse la vicenda del Cavaliere che gira il mondo alla ricerca delle proprie origini è una metafora che ci colpisce ancora”.
Su una scena cosparsa di barattoli, ruote di bicicletta, marmitte, comignoli e ferri vecchi di ogni genere, il racconto diventa teatro, la parola fonte inesauribile di immagini e di emozioni, e con questi semplicissimi ingredienti ogni volta, senza che nessuno se ne accorga, vive la magia e l’incanto del teatro.
La compagnia tiene permanentemente in repertorio questo spettacolo poiché ritenuto significativo e rappresentativo della propria poetica teatrale.
Con questo lavoro Teatri Comunicanti-Eventi Culturali hanno fatto conoscere le Marche e la magia dei Montri Sibillini in tutta Italia, toccando grandi città e piccoli centri.
Le principali città dove è stato rappresentato sono Aosta, Torino, Alessandria, Cuneo, Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Sondrio, Varese, Lecco, Padova, Mestre, Treviso, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì, Cesena, Ravenna, Rimini, Firenze, Arezzo, Livorno, Pisa, Prato, Siena, Carrara, Perugia, Terni, Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Pescara, Chieti, L’Aquila, Avezzano, Campobasso, Roma, Foggia, Bari, Lecce, Napoli, Caserta, Avellino, Potenza, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Cagliari, Nuoro, Oristano.
Adattato ed interpretato da Marco Renzi, lo spettacolo propone musiche originali di Mario Lambertelli con la regia di Paolo de Santi.
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20/03/2006
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