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Italia ancora a rischio per i ciclisti

| Perde la vita un numero pari a 2 volte il gruppo del Giro d’Italia. 300 morti nel 2004 -8,8% rispetto al 2003. Mentre i feriti, 11.766, aumentano del 4,6% ai primi posti in europa come numero di vittime.

Pensate solo per un attimo al Giro d’Italia, con quel bel gruppone di maglie colorate. Ebbene l’equivalente di due gropponi del Giro perde la vita ogni anno in Italia.

Le miti biciclette condotte dai nostri connazionali ciclisti corrono ancora seri rischi nel nostro Paese. Nel 2004, ultimi dati disponibili, pur con un calo dell’8,8% le vittime fra i ciclisti sono state ancora 300. Con una diminuzione di 29 rispetto alle 329 del 2003. I feriti nel 2004 sono stati 11.766, in questo caso si segnala un aumento del 4,6% rispetto all’anno prima quando furono 11.249.
L’Italia rimane uno dei paesi a maggior rischio in Europa. Con le sue 329 vittime fra i ciclisti, il nostro Paese è preceduto (dati 2003) solo dalla Polonia con 647 e dalla Germania con 616. Certo si deve tenere conto della popolazione e dell’abituale uso delle biciclette in ogni stato. Seguono la Francia con 201, l’Olanda con 188 (anche se il Paese dei Mulini a vento è poi proprio quello che conta la più alta percentuale di ciclisti deceduti rispetto al totale dei sinistri mortali, con circa il 20% rispetto per esempio al 5,3% dell’Italia).

Si deve ricordare che nei Paesi Bassi, la bicicletta anche per motivi legati alla piatta conformazione del territorio, è tradizionalmente il primo mezzo di locomozione a breve raggio.

Vengono poi la Repubblica Ceca con 159, la Gran Bretagna con 116 la Spagna con 78 il Portogallo con 63, l’Austria con 56, la Svizzera con 48 Alcuni paesi, come la Grecia, il Belgio, la Repubblica Slovacca, l’Ungheria e il Lussemburgo, secondo i dati riportati dall’Istat, nel 2003 non avrebbero contato vittime fra i ciclisti. Elemento che ci sembra statisticamente quantomeno strano.

Vediamo ora da vicino gli ultimi dati disponibili per il nostro Paese.

Nel 2004 in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, in incidenti con coinvolti ciclisti sono morte 300 persone (249 maschi (83%) e 51 femmine (17%). Di questi 293 erano conducenti, 3 i trasportati e 4 i pedoni investiti. I feriti sono stati ben 11.766 in aumento del 4,6% rispetto ai 11.249 del 2003.
Fra i ciclisti sino contate nel 2004 12 vittime fra i bambini dai 0 ai 14 anni. Tutti maschi. Sono state invece ben 143 le vittime fra i ciclisti over 65, pari al 47%. Fra gli anziani 118 erano maschi 83% e 25 le femmine 17%.

Probabilmente sugli incidenti ai velocipedi incide anche un maggior traffico sempre meno attento verso questa categoria di utenti, e gli stessi ciclisti spesso inosservanti delle più elementari regole della strada e una ancora insufficiente estensione di piste ciclabili.
Giordano Biserni Presidente Asaps

Incidenti stradali, morti e feriti - Anni 2002-2003 (Valori assoluti e variazioni percentuali)

2003
2004
Variazioni percentuali 2003/2004

Incidenti
231.740
224.553
-3,1%

Morti
6.065
5.625
-7,3%

Feriti
327.324
316.630
-3,3%
Fonte Istat

INCIDENTI A VELOCIPEDI - ANNI 2002/2003

2003
2004
Variazioni percentuali 2003/2004
Percentuale sul totale

Morti
329
300
-8,8%
5,3%

Feriti
11.249
11.766
4,6%
3,7%
Fonte Istat - Elaborazione Il Centauro-Asaps - ©

NUMERO DEI CICLISTI CHE HANNO PERSO LA VITA IN EUROPA NEL 2004

Polonia 647
Germania 616
Italia 300
Francia 201
Olanda 188
Rep.Ceca 159
Gran Bretagna 116
Spagna 78
Portogallo 63
Austria 56
Svizzera 48
Danimarca 47
Finlandia 39
Svezia 35
Slovenia 14
Norvegia 13
Irlanda 11
Grecia, Belgio,
Rep.Slovacchia
Ungheria, e
Lussembrgo 0

19/03/2006





        
  



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