Orchestra giovanile Luigi Cherubini
| MACERATA - Orchestra di formazione, la Cherubini si pone quale strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e lattività professionale.
“Vorrei restituire al mio Paese ciò che da esso e dai suoi grandi maestri ho ricevuto: costruire un’orchestra di giovani talenti italiani che, dopo il Conservatorio, in tre anni di attività possano apprendere il significato dello stare in orchestra, del dare il proprio contributo ad una compagine sinfonica od operistica, acquisendo piena consapevolezza di un ruolo che certo non è meno importante di quello solistico”.
Ispirata dalla volontà e dal desiderio di Riccardo Muti, suo fondatore, l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” assumendo il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo - Beethoven stesso lo considerava il più grande della sua epoca - vuole sottolineare, insieme ad una forte identità nazionale, la propria inclinazione ad una visione europea della musica e della cultura.
Orchestra di formazione, la “Cherubini” si pone quale strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale. Gli 80 giovani strumentisti, provenienti da tutte le regioni italiane e scelti tra oltre 600 aspiranti attraverso audizioni e selezioni effettuate nel corso di due anni da una commissione presieduta dallo stesso Muti, saranno integrati dai migliori allievi della Scuola di Fiesole, sulla base di un protocollo di intesa siglato tra l’Orchestra Cherubini e la prestigiosa istituzione di formazione musicale.
Il percorso di crescita è articolato in periodi di studio che trovano sempre esito concreto nel momento del confronto con il pubblico. “Solo in questo modo è possibile – spiega Riccardo Muti – dare spazio all’entusiasmo e al talento di questi giovani musicisti abituati in Conservatorio ad affrontare solo marginalmente il momento delle esercitazioni orchestrali, nonché, a causa di programmi troppo spesso antiquati, a trascurare autori fondamentali per il loro sviluppo artistico”.
La “Cherubini”, nata nel 2004, è gestita dall’omonima Fondazione - sostenuta da “Arcus”, “Progetto Italia” di Telecom, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di Commercio di Piacenza - e divide la propria sede tra il Teatro Municipale di Piacenza e, quale residenza estiva, il Ravenna Festival.
Infatti è proprio nell’ambito di questo prestigioso Festival che la “Cherubini”, dopo aver debuttato ufficialmente nel teatro piacentino nel maggio 2005 diretta da Riccardo Muti, ha compiuto il primo vero e proprio “stage formativo” esibendosi, in un brevissimo arco di tempo e con successo, sia nel repertorio operistico più tradizionale, in una nuova produzione del Faust di Gounod diretta da Patrick Fournillier, che in quello meno frequentato, come la Sancta Susanna di Hindemith eseguita in forma di concerto sotto la direzione di Riccardo Muti. Eppoi nel repertorio sinfonico con l’esecuzione dei concerti per pianoforte di Prokof’ev insieme ai solisti del Toradze Piano Studio; e di nuovo con Muti in due grandi pagine beethoveniane: il Concerto in re maggiore per violino e orchestra (con Vadim Repin) e la Quinta Sinfonia.
Sempre con Riccardo Muti la “Cherubini” si è poi esibita al Festival di Malta, nella cattedrale di Trani per i trent’anni del FAI (in un concerto che associava alla Sinfonia concertante per violino e viola di Mozart e alla Tragica di Schubert, il Concerto “La Tempesta di mare” di Vivaldi) e più recentemente nell’Aula del Senato – alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - per il tradizionale concerto di Natale trasmesso in eurovisione da RaiUno.
Proseguendo nell’indagine di un repertorio di particolare valore formativo la “Cherubini” sta affrontando - cimentandosi con opere di Haydn, Salieri, Mozart, Schubert, Stravinskij e Šostakovič - un denso calendario di esecuzioni nei teatri italiani che anticiperà la residenza estiva al Ravenna Festival 2006.
Nel futuro dell’orchestra si profilano anche esperienze internazionali di rilievo come l’invito al Musikverein di Vienna e la presenza a Salisburgo al Festival di Pentecoste fondato da Karajan dove, a partire dal 2007, avvierà con il Maestro Muti un progetto triennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.
Ispirata dalla volontà e dal desiderio di Riccardo Muti, suo fondatore, l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” assumendo il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi attivo in ambito europeo - Beethoven stesso lo considerava il più grande della sua epoca - vuole sottolineare, insieme ad una forte identità nazionale, la propria inclinazione ad una visione europea della musica e della cultura.
Orchestra di formazione, la “Cherubini” si pone quale strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale. Gli 80 giovani strumentisti, provenienti da tutte le regioni italiane e scelti tra oltre 600 aspiranti attraverso audizioni e selezioni effettuate nel corso di due anni da una commissione presieduta dallo stesso Muti, saranno integrati dai migliori allievi della Scuola di Fiesole, sulla base di un protocollo di intesa siglato tra l’Orchestra Cherubini e la prestigiosa istituzione di formazione musicale.
Il percorso di crescita è articolato in periodi di studio che trovano sempre esito concreto nel momento del confronto con il pubblico. “Solo in questo modo è possibile – spiega Riccardo Muti – dare spazio all’entusiasmo e al talento di questi giovani musicisti abituati in Conservatorio ad affrontare solo marginalmente il momento delle esercitazioni orchestrali, nonché, a causa di programmi troppo spesso antiquati, a trascurare autori fondamentali per il loro sviluppo artistico”.
La “Cherubini”, nata nel 2004, è gestita dall’omonima Fondazione - sostenuta da “Arcus”, “Progetto Italia” di Telecom, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di Commercio di Piacenza - e divide la propria sede tra il Teatro Municipale di Piacenza e, quale residenza estiva, il Ravenna Festival.
Infatti è proprio nell’ambito di questo prestigioso Festival che la “Cherubini”, dopo aver debuttato ufficialmente nel teatro piacentino nel maggio 2005 diretta da Riccardo Muti, ha compiuto il primo vero e proprio “stage formativo” esibendosi, in un brevissimo arco di tempo e con successo, sia nel repertorio operistico più tradizionale, in una nuova produzione del Faust di Gounod diretta da Patrick Fournillier, che in quello meno frequentato, come la Sancta Susanna di Hindemith eseguita in forma di concerto sotto la direzione di Riccardo Muti. Eppoi nel repertorio sinfonico con l’esecuzione dei concerti per pianoforte di Prokof’ev insieme ai solisti del Toradze Piano Studio; e di nuovo con Muti in due grandi pagine beethoveniane: il Concerto in re maggiore per violino e orchestra (con Vadim Repin) e la Quinta Sinfonia.
Sempre con Riccardo Muti la “Cherubini” si è poi esibita al Festival di Malta, nella cattedrale di Trani per i trent’anni del FAI (in un concerto che associava alla Sinfonia concertante per violino e viola di Mozart e alla Tragica di Schubert, il Concerto “La Tempesta di mare” di Vivaldi) e più recentemente nell’Aula del Senato – alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - per il tradizionale concerto di Natale trasmesso in eurovisione da RaiUno.
Proseguendo nell’indagine di un repertorio di particolare valore formativo la “Cherubini” sta affrontando - cimentandosi con opere di Haydn, Salieri, Mozart, Schubert, Stravinskij e Šostakovič - un denso calendario di esecuzioni nei teatri italiani che anticiperà la residenza estiva al Ravenna Festival 2006.
Nel futuro dell’orchestra si profilano anche esperienze internazionali di rilievo come l’invito al Musikverein di Vienna e la presenza a Salisburgo al Festival di Pentecoste fondato da Karajan dove, a partire dal 2007, avvierà con il Maestro Muti un progetto triennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.
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16/03/2006
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