L’inizio della Quaresima, con l’imposizione delle ceneri, ha riservato questa mattina, nella Basilica Cattedrale, una piacevole sorpresa. Per la prima volta nella nostra Diocesi, l’omelia quaresimale ai sacerdoti, presenti in gran numero nel loro incontro tradizionale per un giorno di ritiro, è stata pronunciata da una suora, suor Patrizia, Superiora del Convento delle Clarisse di “Santa Speranza”.

L’attenzione con cui è stata seguita l’omelia da parte dei sacerdoti, non è dipesa tanto dalla novità quanto dal contenuto così ricco di motivazioni religiose, ma anche culturali, spaziando dalla teologia alla filosofia alla Sacra Scrittura. La Quaresima non è solo un tempo riduttivo, in cui si esprime il desiderio del ritorno, della conversione- ha detto suor Patrizia- è l’inizio di un Pellegrinaggio nel tempo.

E proprio il significato del tempo e il suo utilizzo sono stati il filo conduttore di tutta l’omelia. Tempo di Dio e tempo dell’uomo: è il loro intrecciarsi che dà un senso alla vita dell’uomo e diventa tempo privilegiato dove Dio e l’uomo si incontrano. Nella distinzione tra tempo predeterminato e tempo opportuno è stato inserito il discorso sulla libertà dell’uomo.

L’omelia, non distaccandosi mai dalla persona di Gesù, si è preoccupata di come valorizzare le azioni di ogni giorno che non devono trasformarsi in un tempo che soffoca. Infine c’è stato l’invito a rinnovarsi per evitare che i valori escano definitivamente non solo dalla società, ma anche dalla casa di ogni uomo.

La partecipazione di suor Patrizia è stata voluta dal Vescovo, presente in mezzo ai sacerdoti; ed è stato un atto di fiducia, di riconoscimento, ma anche di solidarietà per il tanto bene che queste Suore fanno nella nostra città di S.Benedetto. E proprio per esprimere alle Suore Clarisse di “Santa Speranza”, residenti nella zona del Ponterotto, la vicinanza della Chiesa locale e diocesana, in questo momento delicato che il Convento sta attraversando del suo possibile trasferimento, è stato permesso, per una volta, a tutte le Suore di uscire dalla clausura e di partecipare, insieme ai sacerdoti, alla Santa Messa celebrata dal Vescovo.