Si celebra la Giornata Nazionale del Ricordo
Fermo | "L'Italia non può e non deve dimenticare. Oggi siamo pronti ad ascoltare, ricordare e capire"
di Saturnino Di Ruscio*
Domani si celebra la Giornata Nazionale del Ricordo, istituita dal Parlamento Italiano per il 10 febbraio di ogni anno: è un momento importante per ricordare l’orrore delle foibe dell’Istria e del Carso e le atrocità commesse sui nostri connazionali tra il ‘43 e il ’45.
Vogliamo commemorare migliaia di italiani, oppositori del regime comunista jugoslavo, che vennero gettati nelle cavità naturali perché ritenuti nemici o complici di precedenti violenze subite. Si è calcolato che tra l’autunno del 1943 e la primavera 1945 più di dodicimila persone morirono in condizioni atroci nelle foibe accusati, dopo processi sommari, di fascismo o collaborazionismo; a tanti altri, inoltre, fu inflitta la grande sofferenza dell’esodo con la costrizione a lasciare per sempre la loro terra e le loro case in Istria e in Dalmazia.
Ricordare oggi insieme queste tristi pagine di storia è un atto dovuto alle vittime che meritano sia fatta chiarezza senza rancori o posizioni esasperate né interessi politici, affinché non vengano consegnate anche ad un’ulteriore violenza: quella dell’oblio. Oggi nessuno può dire più di non sapere e ognuno ha il dovere, morale e politico, di superare ogni forma di reticenza verso una tragedia che ogni italiano deve considerare parte della propria storia.
Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono. Tutti i popoli europei ne hanno pagato il prezzo.
La tragedia degli esuli istriani e dalmati è l’espressione di un nazionalismo che ha inquinato ideologie, nazioni e popoli con la sciagurata teoria della omogeneità etnica degli Stati. E proprio in questi giorni, purtroppo, abbiamo la conferma di quanto devastanti conseguenze producano il fanatismo, l’integralismo, l’intolleranza. Varie generazioni si sono avvicendate da quelle tristi pagine di storia: è giunto il momento di ricordare in modo consapevole e senza rancore.
Come ha detto giustamente il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi “L’Italia non può e non vuole dimenticare”.
Perché la memoria ci aiuta a guardare al passato con interezza di sentimenti, a riconoscere la nostra identità e radicarci nei suoi valori fondanti per costruire un futuro nuovo e migliore. Oggi si può dire che non vi è più una verità di destra o di sinistra, esiste solo la verità. Accanto al dolore e al terrore, gli esuli ebbero in sorte di subire l’affronto della dimenticanza.
Oggi siamo pronti ad ascoltare, ricordare e capire.
*sindaco di Fermo
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09/02/2006
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