Lago di Caccamo
| MACERATA - Riccioni, pronti a discutere progetto di gestione per ripristino, conservazione e valorizzazione di specie ittiche autoctone
Le ipotesi di gestione del lago di Caccamo avanzate nei giorni scorsi dalla Comunità montana dei Monti Azzurri vanno valutate sulla base di elementi concreti e la Provincia di Macerata è disponibile a discuterne. Lo dice il consigliere provinciale Mauro Riccioni, delegato dal presidente Giulio Silenzi a seguire i problemi della pesca, presente ai lavori della Commissione tecnico-consultiva provinciale per la gestione delle acque interne, in cui l’Ente montano di San Ginesio ha avanzato la proposta.
“La Comunità montana e le associazioni piscatorie e ambientaliste interessate alla gestione del lago di Caccamo – spiega Riccioni – dovrebbero presentare alla Provincia un articolato progetto in cui vengono previste tutte le attività che si vogliono promuovere e le spese necessarie per la loro realizzazione. L’obiettivo di fondo, ovviamente, deve essere quello del ripristino, della conservazione e della valorizzazione delle specie ittiche autoctone. E’ inoltre necessario coinvolgere l’Enel, società cui appartiene il bacino idroelettrico, e altrettanto importante è confrontarsi sul piano tecnico-scientifico con le università di Camerino e Macerata”.
Secondo il consigliere Mauro Riccioni, una volta esaminato il Progetto di gestione, si potrà poi procedere alla stipula di una convenzione fra la Provincia e i soggetti interessati alla cura del lago, così da stabilire dettagliatamente un programma di interventi necessari alla salvaguardia dell’habitat naturale e volti a garantire l’attività piscatoria di tutti gli appassionati.
“La Comunità montana e le associazioni piscatorie e ambientaliste interessate alla gestione del lago di Caccamo – spiega Riccioni – dovrebbero presentare alla Provincia un articolato progetto in cui vengono previste tutte le attività che si vogliono promuovere e le spese necessarie per la loro realizzazione. L’obiettivo di fondo, ovviamente, deve essere quello del ripristino, della conservazione e della valorizzazione delle specie ittiche autoctone. E’ inoltre necessario coinvolgere l’Enel, società cui appartiene il bacino idroelettrico, e altrettanto importante è confrontarsi sul piano tecnico-scientifico con le università di Camerino e Macerata”.
Secondo il consigliere Mauro Riccioni, una volta esaminato il Progetto di gestione, si potrà poi procedere alla stipula di una convenzione fra la Provincia e i soggetti interessati alla cura del lago, così da stabilire dettagliatamente un programma di interventi necessari alla salvaguardia dell’habitat naturale e volti a garantire l’attività piscatoria di tutti gli appassionati.
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07/02/2006
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