Genica: nulla di definito
| ANCONA - Un problema da risolvere nel rispetto dellambiente.
Con l’approssimarsi della stagione estiva, i problemi collegati allo sbocco a mare del torrente Genica tornano puntualmente al pettine. L’assessore regionale ai Lavori Pubblici e alla Difesa della Costa, Gianluca Carrabs, interviene su una questione che, ormai da un decennio, rappresenta un problema per le acque balenabili del litorale pesarese.
Durante la stagione estiva le acque piovane di tipo temporalesco scaricano gli inquinanti raccolti dal bacino dello stesso torrente all’interno dello specchio acqueo delimitato e protetto dalle scogliere.
L’ambiente, la fruibilità della balneazione e l’economia turistica pesare subiscono danni ai quali la Regione vuole trovare rimedio.
Dal Comune di Pesaro sono state considerate diverse modalità d’approccio. Tra le diverse ipotesi, fino a oggi valutate, è inclusa anche quella presentata dal Comune, e poi redatta dalla Regione Marche, che prevede una “armatura della foce” tesa a garantire che le acque del Genica riescano a essere condotte al di fuori dalle scogliere.
Un progetto di fattibilità, fra gli altri che si stanno verificando, che ha trovato possibilità di valutazione solo in relazione al basso impatto di opere sulla linea di costa e al sicuro funzionamento. Nulla di definito, quindi.
L’assessore afferma come - senza prescindere dalla tutela dell’ambiente e da quella paesaggistica - le soluzioni che, in maniera concertata, tutti gli Enti pubblici e realtà portatrici di interessi, sia diffusi, che particolari, intenderanno indicare (attraverso un percorso di partecipazione che possa avvalersi del contraddittorio e dei suggerimenti delle associazioni ambientaliste, rappresentanti di categorie economiche e produttive, comitati e altro) dovranno essere realistiche e percorribili in termini di costi di progetto e di manutenzione. Ciò anche alla luce dello stanziamento di 350 mila euro operato dall’amministrazione comunale di Pesaro.
Una soluzione condivisa comunque urge e si impone, sottolinea l’assessore, che si dichiara disponibile a un confronto con tutti gli attori, per trovare una strada che riesca a sollevare il litorale pesarese da un pesante problema igienico sanitario, quale l’inquinamento del Genica oggi rappresenta.
Durante la stagione estiva le acque piovane di tipo temporalesco scaricano gli inquinanti raccolti dal bacino dello stesso torrente all’interno dello specchio acqueo delimitato e protetto dalle scogliere.
L’ambiente, la fruibilità della balneazione e l’economia turistica pesare subiscono danni ai quali la Regione vuole trovare rimedio.
Dal Comune di Pesaro sono state considerate diverse modalità d’approccio. Tra le diverse ipotesi, fino a oggi valutate, è inclusa anche quella presentata dal Comune, e poi redatta dalla Regione Marche, che prevede una “armatura della foce” tesa a garantire che le acque del Genica riescano a essere condotte al di fuori dalle scogliere.
Un progetto di fattibilità, fra gli altri che si stanno verificando, che ha trovato possibilità di valutazione solo in relazione al basso impatto di opere sulla linea di costa e al sicuro funzionamento. Nulla di definito, quindi.
L’assessore afferma come - senza prescindere dalla tutela dell’ambiente e da quella paesaggistica - le soluzioni che, in maniera concertata, tutti gli Enti pubblici e realtà portatrici di interessi, sia diffusi, che particolari, intenderanno indicare (attraverso un percorso di partecipazione che possa avvalersi del contraddittorio e dei suggerimenti delle associazioni ambientaliste, rappresentanti di categorie economiche e produttive, comitati e altro) dovranno essere realistiche e percorribili in termini di costi di progetto e di manutenzione. Ciò anche alla luce dello stanziamento di 350 mila euro operato dall’amministrazione comunale di Pesaro.
Una soluzione condivisa comunque urge e si impone, sottolinea l’assessore, che si dichiara disponibile a un confronto con tutti gli attori, per trovare una strada che riesca a sollevare il litorale pesarese da un pesante problema igienico sanitario, quale l’inquinamento del Genica oggi rappresenta.
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28/02/2006
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