Soltanto 8 righe di comunicato stampa quelle diffuse nelle settimane precedenti. Ma più che sufficienti per calamitare l´attenzione di quasi 200 appassionati.

Una serata che resterà negli annali di Tam Tutta un´Altra Musica quella di sabato 25 febbraio. Con cinque, strepitosi protagonisti: Adam Benjamin, Shane Endsley, Kaveh Rastegar, Ben Wendel e Nate Wood. Per tutti, i KneeBody. Un collage, il loro, lungo un unico set, scandito da stacchi impetuosi, risalite e fasi di avvolgente quiete.

La giovane band statunitense targata Greenleaf, più che una promessa tra le avanguardie internazionali, colpisce soprattutto per la freschezza del proprio sound, cucito sfruttando sì un variegato background - attinto da venature rock, dal jazz di tradizione, da flussi di hip-hop ed atmosfere elettroniche - ma anche collaborazioni con artisti come Ani DiFranco, Snoop Dogg, e Steve Coleman, icone di percorsi diametricalmente opposti.

Proprio quelle diversità che i KneeBody hanno saputo trasformare, con estrema intelligenza compositiva, in un marchio indelebile.