La Regione vieta la sperimentazione di nuovi percorsi scolastici-formativi del secondo ciclo
| ANCONA - Un provvedimento rivolto alle Province, allUfficio scolastico regionale e agli Istituti scolastici per evitare incertezze nella programmazione e nellofferta formativa
La Regione Marche, al pari di molte altre regioni italiane ( Emilia Romagna, Umbria, Piemonte ecc.) , ha formalizzato la decisione di non voler attivare nuovi percorsi sperimentali nelle scuole del secondo ciclo, intesi sia come nuovi indirizzi di studio, che come offerta formativa integrata istruzione-formazione. Il provvedimento è stato adottato oggi nella seduta della giunta regionale e fornisce indicazioni a Province, Ufficio Scolastico regionale e singoli Istituti.
Una decisione già annunciata dall’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Ugo Ascoli che definisce tale provvedimento necessario per evitare alla Scuola e alle famiglie, le incertezze determinate dai possibili cambiamenti connessi al recente decreto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca del 31 gennaio 2006 n. 775. Con tale decreto, infatti, assunto dopo la scadenza del 25 gennaio delle pre-iscrizioni ai corsi superiori, verrebbe derogato all’impegno contenuto nel decreto legislativo n. 226 del 2005 ( più noto come Riforma Moratti) in cui si precisa che fino all’anno scolastico 2007/2008 , previa definizione di tutti gli adempimenti normativi e propedeutici previsti, non sarebbero state promosse sperimentazioni del nuovo ordinamento.
Secondo il più recente decreto del MIUR ,invece, sarebbe possibile anche attivare nuovi licei o corsi di studio, nonché variazioni dell’offerta formativa e della programmazione, già dall’anno in corso.
Proprio in virtù della competenza trasferita alla Regione in materia di programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale e della rete scolastica sulla base dei piani provinciali, è stata approvata, nel settembre scorso, la deliberazione consiliare “Linee guida per la programmazione della rete scolastica regionale” in cui viene delineato il quadro regionale e si ribadisce che per l’anno scolastico 2006/2007 nelle scuole marchigiane del secondo ciclo non sono prevedibili variazioni né per quanto attiene l’offerta formativa , né per nuovi indirizzi di studio.
Senza ulteriori e specifici atti regionali, la giunta ha deciso che rimarrà valida la programmazione già stabilita a settembre in accordo con i soggetti istituzionali coinvolti e non ritiene che possano essere attivati nuovi corsi o avviati percorsi sperimentali diversi da quelli già istituiti.
Una decisione già annunciata dall’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Ugo Ascoli che definisce tale provvedimento necessario per evitare alla Scuola e alle famiglie, le incertezze determinate dai possibili cambiamenti connessi al recente decreto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca del 31 gennaio 2006 n. 775. Con tale decreto, infatti, assunto dopo la scadenza del 25 gennaio delle pre-iscrizioni ai corsi superiori, verrebbe derogato all’impegno contenuto nel decreto legislativo n. 226 del 2005 ( più noto come Riforma Moratti) in cui si precisa che fino all’anno scolastico 2007/2008 , previa definizione di tutti gli adempimenti normativi e propedeutici previsti, non sarebbero state promosse sperimentazioni del nuovo ordinamento.
Secondo il più recente decreto del MIUR ,invece, sarebbe possibile anche attivare nuovi licei o corsi di studio, nonché variazioni dell’offerta formativa e della programmazione, già dall’anno in corso.
Proprio in virtù della competenza trasferita alla Regione in materia di programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale e della rete scolastica sulla base dei piani provinciali, è stata approvata, nel settembre scorso, la deliberazione consiliare “Linee guida per la programmazione della rete scolastica regionale” in cui viene delineato il quadro regionale e si ribadisce che per l’anno scolastico 2006/2007 nelle scuole marchigiane del secondo ciclo non sono prevedibili variazioni né per quanto attiene l’offerta formativa , né per nuovi indirizzi di studio.
Senza ulteriori e specifici atti regionali, la giunta ha deciso che rimarrà valida la programmazione già stabilita a settembre in accordo con i soggetti istituzionali coinvolti e non ritiene che possano essere attivati nuovi corsi o avviati percorsi sperimentali diversi da quelli già istituiti.
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27/02/2006
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