Indicazione geografica protetta ciauscolo
| ANCONA - Domani lultima fase dellistruttoria per il prodotto agroalimentare per essere tutelato a livello comunitario
Dopo la registrazione della DOP “Oliva Ascolana del Piceno”, il paniere dei prodotti tipici regionali tutelati a livello comunitario sta per accogliere una nuova specialità. È fissato per domani (24 febbraio) alle ore 11, presso la sede della Camera di Commercio di Ancona, il pubblico accertamento per la richiesta di riconoscimento per l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) “Ciauscolo”. Si tratta dell’ultima fase dell’istruttoria nazionale che sarà seguita dall’invio del dossier alla Commissione Europea per la valutazione definitiva.
La riunione sarà presieduta dal direttore generale per la qualità dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole e forestali, Laura La Torre, ed è aperta a tutti i produttori interessati e alle organizzazioni professionali del settore. È un traguardo importante in quanto il pubblico accertamento rappresenta la conclusione di un lungo percorso avviato dalla Regione Marche a metà degli anni ‘90, che ha visto i produttori marchigiani dapprima aggregarsi intorno ad un progetto unitario di valorizzazione di questo prodotto, poi dividersi in due fazioni contrapposte e infine convergere sull’attuale proposta di IGP. Questa sigla indica che la produzione di ciauscolo sarà possibile solo nella regione Marche e precisamente in un’area che comprende quasi per intero la provincia di Macerata, parte della provincia di Ancona e territori delle province di Fermo e Ascoli Piceno.
La materia prima per confezionare il prodotto deve essere selezionata e di provenienza esclusivamente nazionale (la zona di approvvigionamento è la stessa del prosciutto di “Parma - San Daniele” e si estende su 11 regioni italiane). Inoltre, tutte le fasi del processo produttivo sono regolamentate da un disciplinare di produzione nel quale si coniugano tradizione e modernità attraverso l’esame dell’effettivo rispetto delle procedure e degli standard. Il controllo viene effettuato da un organismo di certificazione indipendente, a sua volta esaminato dall’Unità territoriale per la Vigilanza della Regione Marche.
L’IGP del ciauscolo si inserisce in un contesto più ampio che ha visto recentemente la Regione Marche finanziare un progetto di studio e ricerca prevedendo la presentazione di altre 4 richieste di DOP per i prodotti della salumeria marchigiana. Condizione che aprirà un ampio panorama con la possibilità di sviluppare concretamente la suinicoltura regionale.
La qualificazione delle produzioni è un settore in cui la Regione Marche crede fortemente attraverso molti investimenti e sta cercando di utilizzare anche altri strumenti di valorizzazione, quali ad esempio il marchio regionale “QM – Qualità garantita dalle Marche”, recentemente approvato dalla Commissione Europea e il sistema informativo regionale per la tracciabilità delle produzioni.
La riunione sarà presieduta dal direttore generale per la qualità dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole e forestali, Laura La Torre, ed è aperta a tutti i produttori interessati e alle organizzazioni professionali del settore. È un traguardo importante in quanto il pubblico accertamento rappresenta la conclusione di un lungo percorso avviato dalla Regione Marche a metà degli anni ‘90, che ha visto i produttori marchigiani dapprima aggregarsi intorno ad un progetto unitario di valorizzazione di questo prodotto, poi dividersi in due fazioni contrapposte e infine convergere sull’attuale proposta di IGP. Questa sigla indica che la produzione di ciauscolo sarà possibile solo nella regione Marche e precisamente in un’area che comprende quasi per intero la provincia di Macerata, parte della provincia di Ancona e territori delle province di Fermo e Ascoli Piceno.
La materia prima per confezionare il prodotto deve essere selezionata e di provenienza esclusivamente nazionale (la zona di approvvigionamento è la stessa del prosciutto di “Parma - San Daniele” e si estende su 11 regioni italiane). Inoltre, tutte le fasi del processo produttivo sono regolamentate da un disciplinare di produzione nel quale si coniugano tradizione e modernità attraverso l’esame dell’effettivo rispetto delle procedure e degli standard. Il controllo viene effettuato da un organismo di certificazione indipendente, a sua volta esaminato dall’Unità territoriale per la Vigilanza della Regione Marche.
L’IGP del ciauscolo si inserisce in un contesto più ampio che ha visto recentemente la Regione Marche finanziare un progetto di studio e ricerca prevedendo la presentazione di altre 4 richieste di DOP per i prodotti della salumeria marchigiana. Condizione che aprirà un ampio panorama con la possibilità di sviluppare concretamente la suinicoltura regionale.
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23/02/2006
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