Il decalogo Cia per la sicurezza alimentare
Ascoli Piceno | E una campagna informativa anche nelle scuole, sul consumo di carni avicole
La Cia, Confederazione Italiana degli Agricoltori di Ascoli, informa sulle importanti iniziative avviate per la tutela del settore avicolo che, nel Piceno conta 12.055 aziende con un numero complessivo di 2.605.934 capi.
Le proposte vengono presentate quest’oggi (17 febbraio 2006) a Palazzo Chigi e riguardano dieci punti salienti che vogliono restituire certezze agli allevatori e fiducia ai consumatori.
Impellente in primis l’istituzione di un’ “Unità di crisi interministeriale” (Ministeri Salute, Politiche Agricole, Economia, Attività Produttive e Ambiente), che preveda una costante consultazione con le organizzazioni professionali agricole ed i sindacati dei lavoratori dipendenti.
La Cia, dunque, per ridare slancio a un settore che sta subendo le negative conseguenze di un allarmismo diffuso e radicato, intende avviare una campagna di comunicazione che coinvolga anche le scuole, sui provvedimenti che garantiscono la sicurezza del consumo di carne avicola.
Vengono inoltre sollecitate la predisposizione di piani nazionali, per contenere la situazione di esubero delle produzioni e l’individuazione di indennizzi per le aziende, che sono state costrette a distruggere uova da riproduzione o ad abbattere capi degli incubatoi.
Tra le proposte avanzate anche la sospensione dei termini di pagamento dei contributi tributari e previdenziali e, in modo concomitante, interventi agevolativi come mutui e prestiti, oltre all’adeguamento delle strutture aziendali ai fini della sicurezza e del benessere degli animali.
Nel contesto delle misure di programmazione negoziata la Cia evidenzia la necessità di mettere a punto interventi finalizzati all’innovazione di processo e di prodotto delle filiere avicole. Viene anche sollecitato l’inserimento di strumenti di finanziamento per gli allevatori avicoli in tutti i Piani di sviluppo rurale nelle Regioni dove sono presenti imprese avicole.
In particolare, la predisposizione di piani per l’adeguamento delle strutture aziendali ai fini della sicurezza e del benessere animale. In tale contesto, viene evidenziata l’importanza dell’esonero per gli allevatori avicoli da alcuni vincoli ed impegni assunti in sede di finanziamento di progetti.
La Cia chiede inoltre che vanga resa definitiva la norma sull’etichettatura obbligatoria e, infine, appare necessaria l’accelerazione dei tempi di definizione delle norme di carattere generale relative alla gestione delle crisi di mercato nel settore agricolo, nel quale potrebbero trovare posto alcuni degli interventi proposti per il sistema avicolo.
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20/02/2006
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Betto Liberati