Sanità, istruzione, assistenza. Situazione dei pilastri del sistema sociale, nella provincia
Ascoli Piceno | Alta migrazione ospedaliera, pochissimi asili nido e unassistenza sociale che si regge sul volontariato
di Anna Laura Biagini
Sanità, istruzione, assistenza. Un’analisi statistica (con fonte Istat) e qualitativa di questi tre cardini dello stato sociale, chiarificano la situazione nella Provincia di Ascoli. Sanità prima di tutto, perché è risaputo che la soddisfazione degli utenti in questo settore, non è mai stata alta, sebbene i valori della regione Marche, siano molto vicini alla media nazionale. L’alto tasso di migrazioni ospedaliere, confermano questa sfiducia nelle strutture locali.
Nella nostra provincia in particolare, 76esima nella classifica nazionale, sono il 10,99% le dimissioni di pazienti avvenute fuori dalle Marche. Ciò non sorprende se pensiamo che il livello locale delle strutture sanitarie, è inferiore agli standard nazionali e in peggioramento. Si pensi solo al forte ritardo ad Ascoli, nell’uso del day ospital, strumento indispensabile per potenziare l’efficienza ospedaliera.
Anche la spesa per l’assistenza registra una lenta evoluzione. La spesa tra assistenza diretta e indiretta nella provincia, è di 1,10 euro pro capite, al di sotto della media regionale. E si concentra alle voci infanzia, maternità e disabili. Praticamente nulla la spesa per anziani, immigrati ed indigenti. Fortunatamente, là dove l’amministrazione non arriva, c’è l’intervento delle organizzazioni no-profit, che lavorano volontariamente nel settore assistenziale.
Sotto la media anche la scuola, benchè in crescita. Tuttavia, l’edilizia scolastica, non è delle peggiori, pur usando ancora vecchi edifici. Secondo la classifica Legambiente, Ascoli è prima nelle Marche e 15esima su 103 province in Italia. Su 21 scuole esaminate, solo 3 hanno urgente bisogno di interventi strutturali, ma tutte hanno un’area verde, lo scuolabus e tra quelle che hanno la mensa, la metà offre pasti biologici o usa prodotti equo solidali.
Nel ciclo scolastico, quello che dove si segnala un’alta richiesta è l’asilo nido. L’aumento delle donne nel mercato del lavoro e i tempi di lavoro aumentati, richiedono al sistema pubblico maggiori servizi per la prima infanzia. Asili privati, aziendali e condominiali, hanno reagito allo stato di necessità. Ma questa soluzione è economicamente sconveniente per le famiglie, per cui sarebbe più auspicabile, un rafforzamento degli asili comunali. La situazione di Ascoli è la peggiore nelle Marche, per cui c’è solo 1 asilo ogni 285 bambini, contro i 259 della media regionale.
Curare i propri malati dando sicurezza, fornire strutture scolastiche all’avanguardia e soprattutto procurare pari opportunità di accesso all’assistenza pubblica, erogando servizi come gli asili nido, sarebbe una strada auspicabile, ma fin’ora percorsa solo in parte. Una scelta che metterebbe la popolazione della provincia di Ascoli, nella posizione di dare continuità e coerenza, all’attività lavorativa e di crescita sociale, indispensabili allo sviluppo del territorio. E poi, il grado di democrazia di una società, si misura anche dalla cura che mette nel provvedere alle fasce più deboli. Per una Provincia come la nostra quindi, con un’alevata partecipazione democratica, ci aspettiamo grande crescita dello stato sociale.
|
13/02/2006
Altri articoli di...
Ascoli Piceno
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

Una serata di emozioni e scoperte

Betto Liberati