Il comune partner della provincia nel progetto "Paesaggi urbani e rurali"
Porto Sant'Elpidio | Il progetto intende sviluppare la collaborazione tra istituti universitari ed istituzioni locali, favorendo lo scambio e la collaborazione tra le regioni adriatiche italiane e quelle dellaltra sponda dellAdriatico
Il Comune di Porto Sant’Elpidio partecipa in qualità di partner ad un importante progetto su “Paesaggi urbani e rurali”, nell’ambito del Nuovo Programma di Prossimità Adriatico recentemente predisposto e presentato dalla Provincia di Ascoli Piceno.
Il progetto intende sviluppare la collaborazione tra istituti universitari (Università di Macerata, Camerino e Pisa) ed istituzioni locali, favorendo lo scambio e la collaborazione tra le regioni adriatiche italiane e quelle dell’altra sponda dell’Adriatico (Croazia, Albania) e si articola in tre macroaree: storico-archeologica; della interpretazioni paesistiche e territoriali; della catalogazione dei beni demoantropologici (il paesaggio nell’immaginario, i segni dell’uomo, la religiosità, i luoghi della memoria ecc. ).
La ricchezza culturale e la complessità sociale ed insediativa di un territorio come quello delle Province di Ascoli Piceno e di Fermo, costituiscono un bene culturale di straordinario valore e rendono indispensabile la massima apertura al confronto interdisciplinare. Se conoscere il territorio vuol dire indagarne a fondo dinamiche e relazioni, occorre tener presente che esse sono la risultante delle scelte operate per millenni dalle comunità umane sull’ambiente circostante e, di conseguenza, che è necessario concepire azioni in grado di restituire al punto di vista di chi studia e di chi pianifica una prospettiva diacronica, non solo vincolata ai meccanismi del presente.
Una prospettiva che consenta di leggere il paesaggio come frutto di scelte nel tempo e lasci conoscere, nei dettagli, i processi di trasformazione, cogliendone lo sviluppo all’interno dei centri abitati e nelle campagne. Per l’Italia centrale e, in particolare, per il Piceno, il luogo privilegiato di queste dinamiche è stato e continua ad essere il Mare Adriatico attraverso quegli itinerari di terra e di mare che hanno legato fin dalla Preistoria le due sponde, al punto che gli archeologi spiegano la nascita della cultura picena, una delle più importanti civiltà preromane, come il frutto di questi rapporti.
“E’ necessario un raccordo – ha dichiarato il Sindaco di Porto Sant’Elpidio Mario Andrenacci – tra le comunità umane e scientifiche delle due sponde dell’Adriatico, per ricostruire quelle economie di scambio che tanto pesarono sulle culture, e di conseguenza sulle scelte insediative, artefici del paesaggio in cui ancora oggi viviamo. Grande importanza viene attribuita dagli studiosi alla situazione di Porto Sant’Elpidio, dove il sito archeologico meglio noto è la necropoli dell’età del ferro in Contrada Corva, i cui materiali sono esposti in piccola parte nel Museo Archeologico Nazionale di Ancona.
La necropoli della Corva, come quelle villanoviane di Fermo, ha inizio già nella prima fase dell’età del ferro ( “Piceno I” – IX e parte del X sec. a.c. ) e, la fase iniziale dell’età del ferro, nelle Marche, è documentata da pochissimi siti. Se è vero che il Mediterraneo è stato fin dal neolitico via di comunicazione e di scambi piuttosto che confine difficile da oltrepassare, ciò è tanto più vero per l’Adriatico, sia per le sue dimensioni limitate, sia per la presenza di foci di fiumi e di isole ( soprattutto sulla costa orientale ).
Porto Sant’Elpidio, comune nato da poco più di cinquant’anni, potrebbe aver avuto nei primi secoli del primo millennio a.C un ruolo fondamentale nella formazione della popolazione Picena. E ciò rappresenta qualcosa di più, a detta degli studiosi, di una suggestiva ipotesi. Credo pertanto che la via del mare Adriatico possa costituire un volano per la ricerca scientifica, così come per la valorizzazione del territorio e del paesaggio, per l’economia, per la cultura e per il turismo. Avere una conoscenza più approfondita ed adeguata del nostro passato non può che aiutarci nella costruzione di un futuro migliore per tutti, per noi e per le generazioni future”.
Tra i partner del progetto nell’altra sponda adriatica ci sono istituzioni e realtà molto rilevanti come il Museo della città di Trogir-Traù (città patrimonio Unesco) ed il museo di Spalato. La delibera di sottoscrizione del partenariato è stata approvata dall’Amministrazione Comunale nel mese di gennaio 2006 ed ora le diverse istituzioni coinvolte sono in attesa dell’approvazione europea.
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10/02/2006
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