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Il sole, la luna e la teoria degli opposti

| MOSCA - Anche un'azienda marchigiana ha esposto i suoi prodotti a Mosca

di Stefania Ceteroni

Lo scorso 4 febbraio 2006 si è inaugurata nelle prestigiose sale del M’ARS Contemporary Art Museum di Mosca la mostra “Il sole, la luna e la teoria degli opposti” – che rimarrà aperta al pubblico fino a fine febbraio – curata dallo storico e critico d’arte toscano Maurizio Vanni, organizzata in collaborazione con la State Library of Foreign Literature di Mosca, la Galleria ModenArte di Modena, la Chiodini Consulting Divisione Arte di Firenze, e patrocinata dall’Assessorato alle Relazioni Internazionali del Comune di Firenze e dal Comune di Castelfiorentino.

Un’esposizione a tema che coinvolge 12 pittori (Luca Alinari, Enrico Baj, Marco Borgianni, Bruno Ceccobelli, Salvatore Cipolla, Elio De Luca, Giuliano Ghelli, Renato Mambor, Concetto Pozzati, Alfredo Rapetti, Joe Tilson, Lolita Timofeeva), 2 scultori (Eugenio Riotto, Mauro Vaccai), 2 fotografi (Franco Fontana, Marina Gavazzi) e una videoartista (Antonella Bussanich) per un totale di 45 lavori che coprono quasi tutte le espressioni artistiche. Artisti di fama internazionale, per metà toscani (Alinari, Borgianni, Cipolla, De Luca, Ghelli, Vaccai, Riotto), sono stati invitati dal curatore della mostra-evento a lavorare sul tema dell’unione degli opposti che rappresenta il fulcro della riflessione junghiana sulla nevrosi e il suo pensiero sull’esistenza: “La terapia mette i contrari a confronto e mira a una loro durevole riunificazione”.

“Nella psicologia junghiana – scrive Vanni nel libro edito da Carlo Cambi Editore (pp. 96, 30 €) che supporta la mostra – la coppia fondamentale degli opposti è rappresentata da conscio e inconscio. Ascoltando la voce dell’inconscio e imparando a convivere con esso potremmo pervenire a quello che Jung definirebbe l’uomo rotondo, ovvero ciò che racchiude in sé gli opposti riuniti: lo Yin e lo Yang”.

Sacro e profano, finito e infinito, moto e quiete, maschile e femminile, vuoto e pieno, luce e ombra, nascita e morte, realtà e illusione sono solo alcuni archetipi di opposti che ciascun artista è stato chiamato a interpretare attraverso una o più coppie di lavori. Alinari ha giocato con l’uomo in maschera conteso tra il suo io umano e il suo io sociale; Baj con i vizi e le virtù dei personaggi di potere; Pozzati con l’ironia degli animali-uomini; Rapetti con segno e simbolo; Bussanich con luce e ombra; Tilson, Timofeeva e Borgianni con le simbologie del sole e della luna; Fontana con i contrastanti colori della natura; Ceccobelli con gli equilibri instabili; Ghelli con il caos controllato; Mambor e De Luca col gioco degli specchi; Riotto con il maschile e il femminile; Vaccai con mito e realtà; Cipolla con vittima e carnefice.

Una riflessione portata avanti anche dal curatore della mostra che nel suo saggio interdisciplinare racconta la nascita della teoria degli opposti in psicologia, filosofia, fisica, letteratura e religione.

La mostra è stata un vero e proprio evento dal taglio originale perché oltre a mettere a confronto dipinti, sculture, fotografie e videoarte è riuscita a coniugare anche l’arte con la moda. Il giorno dell’inaugurazione si è aperto infatti con una sfilata di moda a tema organizzata grazie alla collaborazione con il Polimoda, l’Istituto Internazionale di Fashion Design e Marketing di Firenze – si sono cimentate sul tema degli opposti 4 stiliste neodiplomate (Marta Alesiani, Francesca Bonaccorsi, Sara Cipriani, Juliana De Nicola), realizzando ciascuna 4 abiti da sera – e l’azienda marchigiana Enrico Antinori, che ha prodotto una serie di calzature di forte impatto, estremamente eleganti, in coordinato con la collezione di abiti.

Presente un parterre d’eccezione tra cui il ministro consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Mosca Renzo Mario Rosso, la direttrice del Museo del Cremino Elena Gagarina, la presidentessa del Fondo russo per la Cultura Tatiana Shumova, la direttrice del Museo Storico Tamara Igumnova, il sindaco di Castelfiorentino Laura Cantini e il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano Paolo Regini.

10/02/2006





        
  



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