A rischio il decreto sulle invalidità che riguarda tre milioni di cittadini
| ROMA - Cittadinanzattiva si appella alle Camere con altre 60 associazioni per l'approvazione dell'art. 6 del Dl n°4, anche dopo lo scioglimento. "Avete approvato di tutto, votate un atto di civiltà"
"Mentre la campagna elettorale si fa sempre più dura, restano i vincoli burocratici che costringono ogni anno milioni di cittadini a inutili file e a procedure per accertare l'invalidità che hanno il sapore della beffa, se non della mancanza di civiltà".
Questo il commento di Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito alla mancata approvazione dell'art. 6 del Decreto legge 10 gennaio 2006, n°4, in merito a "Misure urgenti di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione" (G.U. n°8 del 11/01/2006).
Il Decreto permette infatti ai portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti, a cui siano stati riconosciuti indennità di accompagnamento o di comunicazione, (cioè chi, per esempio, è obbligato a vivere su di una sedia a rotelle o soffre di patologie come il Parkinson o l'artrite reumatoide) di evitare la beffa della visita periodica per far riconoscere una situazione che non può mutare. La sua mancata approvazione avviene a discapito dei diritti di circa 3.000.000 di cittadini italiani, che saranno costretti a subire ancora la burocrazia, rischiando di vedere sospesa, nel periodo che intercorre tra la scadenza dell'anno e l'avvenuto nuovo riconoscimento, ogni forma di sostegno economico.
"Vogliamo sottolineare", ha aggiunto la Petrangolini, "che con il recente decreto Omnibus sono state approvate norme di ogni tipo, molte delle quali ci fanno indignare, lasciando invece scadere un Dl che rappresenta una vera questione di civiltà. Ci rivolgiamo ai Parlamentari della Repubblica affinché si riuniscano, anche dopo il periodo di scioglimento delle Camere, come previsto dalla Costituzione, per approvare questo Decreto. E ci rivolgiamo ad entrambi gli schieramenti affinché non si rischi di non raggiungere il numero legale a causa di una campagna elettorale che può far mettere da parte decisioni come questa".
Nei giorni passati Cittadinanzattiva, insieme ad altre 60 associazioni di cittadini e malati cronici, ha inviato una lettera aperta ai Presidenti dei due rami del Parlamento (disponibili online sul sito
www.cittadinanzattiva.it), affinché si fissi una data per l'approvazione del Decreto, anche dopo lo scioglimento. Ma sino ad ora nessuna voce si è alzata per assicurare il proprio sostegno.
Questo mentre si votavano decisioni quanto meno discutibili (contenute nel Decreto Omnibus) come il "colpo di spugna" sui debiti dei partiti, il differimento alla prossima stagione calcistica delle misure per la sicurezza degli stadi, un ennesimo rinvio concesso al condono edilizio.
Questo il commento di Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito alla mancata approvazione dell'art. 6 del Decreto legge 10 gennaio 2006, n°4, in merito a "Misure urgenti di organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione" (G.U. n°8 del 11/01/2006).
Il Decreto permette infatti ai portatori di menomazioni o patologie stabilizzate o ingravescenti, a cui siano stati riconosciuti indennità di accompagnamento o di comunicazione, (cioè chi, per esempio, è obbligato a vivere su di una sedia a rotelle o soffre di patologie come il Parkinson o l'artrite reumatoide) di evitare la beffa della visita periodica per far riconoscere una situazione che non può mutare. La sua mancata approvazione avviene a discapito dei diritti di circa 3.000.000 di cittadini italiani, che saranno costretti a subire ancora la burocrazia, rischiando di vedere sospesa, nel periodo che intercorre tra la scadenza dell'anno e l'avvenuto nuovo riconoscimento, ogni forma di sostegno economico.
"Vogliamo sottolineare", ha aggiunto la Petrangolini, "che con il recente decreto Omnibus sono state approvate norme di ogni tipo, molte delle quali ci fanno indignare, lasciando invece scadere un Dl che rappresenta una vera questione di civiltà. Ci rivolgiamo ai Parlamentari della Repubblica affinché si riuniscano, anche dopo il periodo di scioglimento delle Camere, come previsto dalla Costituzione, per approvare questo Decreto. E ci rivolgiamo ad entrambi gli schieramenti affinché non si rischi di non raggiungere il numero legale a causa di una campagna elettorale che può far mettere da parte decisioni come questa".
Nei giorni passati Cittadinanzattiva, insieme ad altre 60 associazioni di cittadini e malati cronici, ha inviato una lettera aperta ai Presidenti dei due rami del Parlamento (disponibili online sul sito
www.cittadinanzattiva.it), affinché si fissi una data per l'approvazione del Decreto, anche dopo lo scioglimento. Ma sino ad ora nessuna voce si è alzata per assicurare il proprio sostegno.
Questo mentre si votavano decisioni quanto meno discutibili (contenute nel Decreto Omnibus) come il "colpo di spugna" sui debiti dei partiti, il differimento alla prossima stagione calcistica delle misure per la sicurezza degli stadi, un ennesimo rinvio concesso al condono edilizio.
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10/02/2006
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