Cittadinanza Attiva e PicenaEnergia
San Benedetto del Tronto | Il movimento vuole vederci più chiaro sul progetto di una centrale di teleriscaldamento. E invia una doppia missiva alla Ditta e al Commissario Straordinario.
Dr Carlo Iappelli
Comune di
63039 SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Cittadinanzattiva, movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, ritiene che la realizzazione di una centrale unica di media potenzialità a servizio di un quartiere possa essere una soluzione.
Tuttavia, al fine di valutare serenamente e con obiettività il raggiungimento dello scopo che la normativa persegue e garantire il cittadino, eliminando dubbi ed incertezze sulla compatibilità ambientale, sul bilancio energetico, sull’inquinamento atmosferico, sulla valutazione dei costi/benefici, sulla definizione di un piano di monitoraggio, sull’inquinamento acustico, sulla mobilità e sulle compensazioni e mitigazioni che il proponente è disposto ad offrire per la realizzazione dell’opera, si chiede che venga cortesemente data risposta alle seguenti domande.
QUESITI DI BASE
1) Perché si è scelto di realizzare due sistemi di fatto separati anziché un unico sistema (cioè quello più efficace ai fini dei vantaggi ottenibili) ovvero il solo impianto di cogenerazione?
2) E’ stato effettuato un bilancio energetico (e delle emissioni) complessivo del sistema specificando il contributo complessivo dei due sistemi ipotizzati (quanto incide la centrale termica a biomassa e quanto la centrale di cogenerazione)? Ovvero la potenzialità dell’impianto è stata commisurata agli effettivi fabbisogni dell’area oppure vi è un interesse legato agli incentivi attualmente previsti per la produzione di energia elettrica (perdendo di fatto i benefici in termini di efficienza energetica legati ad un corretto dimensionamento dell’impianto di cogenerazione)?
3) Sono stati valutati i benefici in termini generali sull’inquinamento atmosferico ed in particolare gli impatti del nuovo impianto sui potenziali ricettori posti in prossimità dell’impianto (se presenti)?
4) È stato previsto un piano di monitoraggio post-operam?
IMPIANTO A BIOMASSA
5) In particolare perché non si è pensato di realizzare la centrale di cogenerazione utilizzando le sole “risorse rinnovabili” ovvero la biomassa? Peraltro questo sarebbe risultato più consono a quanto contenuto nel PEAR dove si parla esplicitamente di centrali elettriche a Biomassa da localizzarsi prevalentemente nella Provincia di Ascoli Piceno dove tale risorsa è particolarmente abbondante. Anche se è vero che nel PEAR si parla di impianti termici pilota con potenzialità 1MWt con reti di teleriscaldamento da realizzarsi in prevalenza in località collinari o montuose.
6) Si chiede di specificare meglio cosa si intenda con il termine Biomassa in particolare con riferimento alle definizione del PEAR (capitolo 6 paragrafo 3). In particolare nel PEAR si parla di biomasse di origine agroforestale di biomasse residuali solide non particolarmente umide o umide.
7) Nella relazione si afferma che la realizzazione dell’impianto comporta la costruzione di un edificio di circa 600 mq. Si richiede se possibile di avere un layout funzionale dell’impianto dal quale si possa evincere che non vi siano piazzali di stoccaggio e/o lavorazioni che possano essere impattanti (odori, polveri, rumore, impatto paesaggistico), in relazione ai ricettori vicini (se presenti). Qual è il flusso stimabile di mezzi per l’approvigionamento dell’impianto e quali strade è presumibile che percorrano?
8) Si è tenuto conto del fatto che sulla base di quanto riportato nel PEAR sono state richieste le autorizzazioni per realizzare due centrali elettriche a biomassa in Provincia di Ascoli Piceno di potenza pari a 7 MWe ciascuna? Non si corre il rischio che l’apertura di tali centrali riduca la risorsa disponibile e/o comporti un aumento del prezzo della materia prima?
9) Nella relazione non si parla dell’utilizzo di CDR (combustibile da rifiuto). È escluso pertanto l’utilizzo di questo tipo di materiale? Qualora l’impianto dovesse utilizzare questo tipo di combustibile potrebbe farlo senza richiedere ulteriori autorizzazioni?
10) Nella relazione di sintesi illustrativa si afferma che gli impianti a biomassa non emettono assolutamente sostanze inquinanti nell’ambiente. Tale affermazione non è propriamente esatta in quanto se è vero che per taluni inquinanti le emissioni sono inferiori rispetto a quelle dovuti a combustibili fossili per altri le emissioni sono maggiori. In particolare, in assenza di adeguati accorgimenti, possono aumentare le emissioni polveri sottili (PM10) che costituiscono il parametro più preoccupante per quanto attiene l’inquinamento atmosferico in ambiente urbano (vedi limitazioni al traffico).
Quali sono gli accorgimenti (catalizzatori) per ridurre tali emissioni? Quali sono le emissioni dell’impianto? Quali sono i controlli previsti? È stata effettuata una valutazione dell’impatto sull’inquinamento atmosferico dell’impianto e sui benefici attesi derivanti dall’eliminazione degli impianti più piccoli? È stato previsto un piano di monitoraggio da effettuarsi con il supporto di ARPAM?
IMPIANTO COGENERAZIONE
11) L’impianto di cogenerazione è alimentato a Biogas e Gas metano. Poiché la disponibilità e la qualità del Biogas è dipendente dalla tipologia di rifiuti conferiti in discarica e “dall’età” della discarica dalle condizioni meteoclimatiche del sito, si chiede se siano state effettuate delle valutazioni specifiche sulla quantità e la durata temporale delle quantità di biogas estraibili (e utilizzabili) dalla discarica.
12) Nel funzionamento annuale del cogeneratore vi è un periodo nel quale l’energia termica che produce non può essere sfruttata e quindi deve essere smaltita in altro modo (sostanzialmente persa)?
13) Poiché, come specificati nella relazione di sintesi, il sistema è a servizio di utenze private di piccole dimensioni, ma prioritariamente di grandi utenze, perché non realizzare un sistema di Trigenerazione ovvero in grado di fornire anche energia (almeno per le grandi utenze) per il condizionamento estivo? Si ricorda infatti che con il passare degli anni uno degli usi maggiormente energivori è proprio quello del condizionamento estivo. La possibilità di utilizzare il calore prodotto dalla centrale di cogenerazione per questo scopo andrebbe presa decisamente in considerazione. L’impianto sarebbe fortemente innovativo e consentirebbe di sfruttare al massimo l’impianto anche durante il periodo estivo (periodo in cui la domanda di calore si riduce).
14) È ipotizzabile un’integrazione dell’impianto con la presenza di sistemi solari termici distribuiti nelle utenze finali? Questo accorgimento sarebbe di notevole impatto per la promozione di sistemi ad energie rinnovabili ma è correlato alla risposta precedente, ovvero in estate l’impiato è sovradimensionato o meno?
15) Perché non si è ipotizzato di vendere anche l’energia elettrica prodotta? Esistono considerazioni di tipo legislativo o tecnico che lo impediscono oppure risulta più conveniente vendere energia elettrica a GRTN ed acquisire i certificati verdi? È evidente che la vendita in loco anche dell’energia elettrica prodotta renderebbe l’impianto maggiormente accettabile alla cittadinanza?
RETE DI TELERISCALDAMENTO
16) La fornitura di acqua calda a 90° è compatibile con tutte le utenze presenti nella zona?
17) Negli impianti condominiali il controllo dell’impianto avverrà sempre a livello condominiale oppure sarà gestibile dal singolo utente? Nel riepilogo dei vantaggi indotti dall’intervento riportati nella relazione di sintesi si potrebbe essere portati a ritenere che la regolazione sia personalizzata per tutti.
18) Quali sono i costi a carico degli utenti (allaccio, tariffa, canone annuo per manutenzioni)? Il sistema è economicamente competitivo rispetto alla configurazione attuale? Viene richiesto all’utente di pagare il costo per allacciarsi alla rete, questo sistema rischia di essere disincentivante pur a fronte di tutti i vantaggi elencati nella relazione di sintesi e assolutamente condivisibili. Nel riepilogo dei vantaggi riportati nella reazione di sintesi si potrebbe essere portati a ritenere che l’unico costo a carico dell’utente finale sia dato dalla sola tariffa pagata per il consumo.
Siamo certi che venga compreso lo spirito di collaborazione che anima il presente intervento e che verrà data una risposta esaustiva ad ogni quesito, improntata ai canoni di massima trasparenza.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti
Cittadinanzattiva
Assemblea Territoriale di
San Benedetto del Tronto (AP)
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24/01/2006
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