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Lo sviluppo del piceno

Ascoli Piceno | La ricetta del presidente provinciale confcommercio: infrastrutture, valorizzazione di risorse rurali e strutture per lo sport invernale, beni culturali, turismo religios,o salutistico e termale.

di Cav.Uff.Benito calvaresi

Abbiamo necessità di ribadire che le prossime strategie per consolidare le aziende e l’economia  del nostro territorio ascolano  e zone confinanti sono strettamente correlate con lo sviluppo delle infrastrutture soprattutto stradali, della logistica e delle imprese turistiche.

La categoria che rappresento, passatemi il termine, si va sgolando da tempo per ricordarvi che è determinante accordarsi e realizzare con i comuni ed i capoluoghi limitrofi di provincia soprattutto con strade ben curate e comode che possano collegare Ascoli  agevolmente con l’autostrada  e centri importanti come Teramo, San Benedetto, Fermo ed il suo entroterra, Macerata ed Ancona.

 Potendo transitare attraverso queste vie di comunicazione avremmo un incremento notevole di visite turistiche, culturali, di svago che lascerebbero un segno positivo sul turismo locale e quello stanziale e di transito.

Noi non abbiamo risorse minerarie ma abbiamo risorse infinite naturali. Solo elencando comunità montane che ci fanno da corona ed abbelliscono la nostra zona: Valle del Nera, Valnerina, Monti Azzurri, Sibillini, Tronto, Campo Imperatore, Maiella e Morrone, Gransasso, Maielletta e tanti altri luoghi incantevoli e turistici che, uniti a tutti i centri storici che sorgono in queste zone farebbero da sole la fortuna di tutti i siti se, a loro volta, potessero disporne.

Dobbiamo a questo punto rivolgerci ai politici perché solo loro possono discuterne quando ne hanno l’occasione riunendosi collegialmente per amministrare con intelligenza e senza pensare ad interessi personali.

Quindi, per concludere, interveniamo per rivitalizzare le stazioni e le strutture di sport invernali, per individuare la migliore ricettività e quei centri che possono anche darci prodotti tipici per nutrirci di qualità e salute; incentiviamo le strutture ricreative turistiche e sportive ma non pensando in quest’ultimo caso a sfruttarle per finalità agonistiche, inoltre incrementiamo una rete enogastronomica di cui il contenuto sia prettamente locale così potremmo salvaguardarci in tempo anche da aggressioni concorrenziali straniere.

Inoltre, proponiamo i beni culturali come prodotti turistici senza dimenticare il turismo religioso e salutistico e termale. Sprecare potenzialità che in poche parole abbiamo espresso significa non saper amministrare, noi non vogliamo togliere il posto a nessuno ma i nostri suggerimenti siano presi come serio monito per non restare a bocca asciutta quando una concorrenza, speriamo di no, professionale ci inviti a metterci da parte e ad occupare gli spazi che fino ad oggi non abbiamo saputo sfruttare.

06/12/2005





        
  



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