Di lettere aperte a Soldini non ne voglio fare.

Ricordagli come ha fatto un mio esimio collega “… magnace lu pà!” nemmeno.

Dato che non mi sono mai lanciato, a scrivere, fino adesso, del mondo del pallone, voglio “solo” dedicare un pasticcino alla mia adorata Samb.

Se la memoria non m’inganna, seguo la Samb da quando avevo cinque o sei anni, i primi giocatori che ricordo sono infatti: Chimenti (Francesco), Cavazzini, Bogoni (che stopper ragazzi!), Cagni…

Con mio padre e mio nonno seguivo tutte le partite della Samb in casa. Mio padre era l’inviato per due giornali del nord.

La Samb giocava in B, gli anni d’oro della B. O almeno a me sembravano e sembrano, ancora di più adesso, anni d’oro.

Sul campo spendo solo poche parole, ricordo che per squadra del calibro della Roma, Lazio, Sampdoria e Milan uscire indenni dalla “Fossa dei Leoni” era motivo di vanto e sicuro prestigio.

Uno dei ricordi che più mi è rimasto impresso, però, è nell’anno della retrocessione in C1 nel campionato ‘79/’80: l’assedio agli spogliatoi ed in particolare al mister Maroso.

Ricordo che mio padre, che mi portava con se negli spogliatoi per le interviste del dopo partita, non riuscì nemmeno ad entrare e la squadra uscì a tarda sera scortata dai Carabinieri. Storie d’altri tempi… più o meno…

Storie che, però, a San Benedetto si ripetono regolarmente, a dimostrazione di quanto si tenga alla squadra, un attaccamento, che qualche anno fa sembrava perso (la lunga parentesi tra i dilettanti durata sino al 2001), ma che come un fuoco sopito è tornato poco alla volta ad ardere.

Sentimentalismi a parte, riassumendo, i signori che si sono succeduti alla guida della Samb negli ultimi anni questo l’avevano capito.

Samb che gioca in medio alta classifica uguale stadio pieno, incassi da record, specialmente per la C, e al giorno d‘oggi dove, parafrasando, la “sete è niente” il marketing è tutto, uguale vendita di gadgets in quantità industriali.

Se aspettate all’uscita delle scuole dei ragazzi, dalle elementari in su, provate a fare un conto e vi accorgerete che uno su due porta a dosso (scarpetta, berretto, clip, pins, maglietta, felpa) un “prodotto” Rosso Blu.

La Samb, per chi all’università ha almeno dato l’esame “storia del calcio 1”, o ne conosce almeno i rudimenti, è una miniera d’oro, basta saper scavare nei punti giusti.

Il problema è che, a proposito di scavare, in questo campionato la Samb si sta scavando la fossa!

La squadra non c’è… e non ce fa.

I numeri parlano chiaro: se qualcuno ha perso il conto dei gol che abbiamo preso glielo ricordo io, 27!

Ventisette in tredici partite, per una media di 2,07 gol a partita. WOW!


La Samb è la peggiore difesa di tutta, proprio tutta, sia girone A che girone B, la serie C.

Per non parlare poi di come abbiamo preso certi gol, anzi plurale GOLS.

“Paperissima” sta preparando una puntata speciale tutta dedicata alla Samb.

Vogliamo continuare ad infierire? Ma si dai è Natale e siamo tutti più buoni.

Il 41% (sette su diciassette) dei gol della Samb li ha fatti Martini. Ed indovinate chi il primo della lista sul tabellone “Partenze” della Samb nel mercato di gennaio?

Sette verticale: Sette lettere come sette gol, attaccante rossoblu, inizia per M…

Ma quello che mi consola è una serie di presagi che sembrano di buon auspicio per la Samb:

l’arrivo della pausa natalizia

la riapertura del calcio mercato

la riedizione della famosa canzone “A Zigo Zago c’era un mago con la faccia (rosso) blu”

l’uscita, il 6 gennaio, dell’ultimo libro di Harry Potter.

E si, perché se vogliamo veramente puntare ai play off, ci serve un mago!