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Il regista Paolo Fazzini al Noir in Festival di Courmayeur

Ascoli Piceno | L’ascolano presenta il suo nuovo documentario, per il montaggio di Gianluca Paoletti e le musiche di Andrea Antonini.

Il regista ascolano Paolo Fazzini

Unico italiano presente nella sezione DocNoir, l’ascolano Paolo Fazzini presenta  al prestigioso Noir In Festival di Courmayeur il suo nuovo lavoro dal titolo Hanging Shadows – Perspectives on italian horror cinema.

Il documentario, pur essendo stato prodotto a Roma, si avvale della presenza di altri due ascolani: il montatore Gianluca Paoletti e il compositore delle musiche Andrea Antonini. La proiezione si tiene sabato 10 dicembre alle ore 15 presso il Centro Congressi di Courmayeur.

“E’ un grande piacere essere presente a una storica manifestazione come il Noir in Festival, inoltre al fianco di personaggi come Val Kilmer e Barbara Boubulova (entrambi in giuria), lo scrittore Barry Gifford, i fratelli Coen e tutti gli altri registi internazionali presenti alla manifestazione”. afferma Fazzini

“Il cinema italiano del terrore, ma più in generale il cinema di genere, in Italia non esiste più. Ho sentito quindi il desiderio di documentare tale stato di cose. Il cinema thriller italiano ha avuto il suo exploit durante gli anni ’70 (così come l’action movie), mentre l’horror ed il fantastico hanno proliferato durante gli anni ’80 ed i primissimi anni ’90. Dopodiché una grande crisi ha colpito il cinema commerciale; i registi che avevano conquistato notorietà internazionale scompaiono dagli schermi e vivono quasi esclusivamente nelle parole che famosi registi come Scorsese e Tarantino tributano loro.

Nel documentario che ho realizzato si tenta di ricostruire alcuni aspetti del cinema italiano fantastico degli ultimi venti anni attraverso le parole di alcuni dei più noti professionisti che hanno segnato le tappe fondamentali di questo genere cinematografico. Insieme alla violenta ondata americana (Carpenter, Hooper, Craven, Romero, Cronenberg) i nostri film horror, senza ricorrere a metafore esplicite o limitanti, riuscirono a rappresentare i timori e le nevrosi di un’epoca. Perché, come le belle favole, anche le storie basate sulla fantasia impaurita, non sono ancorate a realtà transitorie, ma parlano di sentimenti permanenti. Infatti, al di fuori dei circuiti istituzionali, l’horror continua ad essere un genere amato e praticato da registi che spesso realizzano le proprie opere in Italia ma che vengono distribuite in paesi esteri, e le numerose clip di recenti film e cortometraggi alternati alle interviste lo dimostrano.

E’ possibile considerare Hanging Shadows una sorta di viaggio, fisico e psichico, alla ricerca di registi, sceneggiatori, critici, a volte filmati direttamente sui loro luoghi di lavoro.”

IL REGISTA
Paolo Fazzini (Ascoli Piceno, 1974) si laurea in Filmologia presso l’Università Roma Tre.
Si diploma alla N.U.C.T. presso Cinecittà in Regia Televisiva e Pubblicitaria.
Nel 2001 scrive e dirige il cortometraggio L’uomo astratto, interpretato da Remo Remotti, con il quale vince il primo premio al festival ‘Corto per Scelta’.

Nel 2002 cura e dirige (insieme a M. Cruciani) il documentario Le ombre della paura - Il cinema italiano del terrore 1960/1980 con il quale partecipa al Festival del Cinema di Venezia 2004 ed ai più importanti festival nazionali.

Quindi dirige i documentari Albania (prodotto dalla organizzazione non governativa INTERSOS/ECHO (Roma), Ritmi di Vita girato all’interno dei carceri di Padova e Rovigo.
Nel 2003 dirige il documentario Il sogno di Adolphe Sax – Una storia del sassofono con interviste ai più famosi jazzisti internazionali.

Nel 2004 pubblica il volume Gli artigiani dell’orrore – 50 anni di brivido (casa editrice ‘Un mondo a parte’).
Nel 2005 scrive e dirige Romusik,  format tv in onda sul canale RomaUno (canale Sky 860).

05/12/2005





        
  



1+5=
I fratelli Coen

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