Lavoratori atipici
Ascoli Piceno | Una convenzione intelligente da prendere ad esempio.
di Cav. Uff. Benito Calvaresi
Con un accordo firmato tra la Provincia di Milano, la Camera di Commercio di Milano, la Banca Popolare di Milano e Consum.it del gruppo Monte Paschi di Siena per i lavoratori atipici, cioè coloro che non hanno busta paga e che finora indipendentemente dal loro reddito non possono ottenere crediti da Banche e Società finanziarie, non potendo fornire garanzie, si è aperta una convenzione per accedere ad una fascia di prestito che può andare da € 4.000,00 a € 10.000,00 per acquisti di beni di consumo ed automezzi.
Naturalmente è una notizia che riporto da tante altre che continuamente giungono alle mie orecchie attraverso segnalazioni di nostri associati. Perché dicono costoro non vengono studiate convenzioni paritetiche anche in Provincia di Ascoli dagli Enti che a Milano si sono convenzionati? Saranno gocce d’acqua in un mare di bisogni di qualsiasi “governance” ma servono sicuramente per dare credito e far ripartire uno sviluppo carente e necessario per il nostro territorio.
Ascoli Piceno e Provincia hanno una miriade di piccoli imprenditori che spesso ricorrono con successo alle cooperative Fidi come quella della Organizzazione che rappresento, ma qualche volta, proprio in mancanza di convenzioni facilitative per accedere al minicredito, restano al palo e non possono sviluppare minimamente anche il più piccolo dei programmi per rendere la città e gli altri centri più accattivanti ed invitanti per fronteggiare concorrenze che diversamente sarà molto difficile affiancare, inutile trascurare che creiamo terreno fertile per gli usurai.
Rimettere a nuovo i propri punti vendita, investire in corsi di aggiornamento, seppure poco, ha dei costi che possono essere sostenuti con l’accesso al credito di cui ho parlato precedentemente e che possono essere un volano interessante per far diventare più invitante e moderno il territorio commerciale e la tecnica degli scambi.
La Confcommercio spera che qualcuno si muova e che l’imprenditore atipico non pensi che deve essere sempre il “Comune” ad investire per loro. E’ un invito che devono raccogliere anche coloro che governano direttamente e coloro che sono, con la loro filosofia, interessati seppure all’opposizione ad appoggiare questi concetti basilari per l’economia.
Per chiudere, oltre agli Enti che dovrebbero interessarsi a rendere la Provincia più appetibile anche con una serie di infrastrutture interne e trasversali, ci rivolgiamo ai gruppi di opposizione amministrativa affinché non facciano cadere nel nulla la crescita delle piccole imprese che sono a migliaia su tutto il territorio italiano e che vanno rivitalizzate pensando al grave danno che gli amministratori potrebbero procurare, privandoli di una tale opportunità, alle loro attività familiari ed alla loro cultura di impresa.
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30/12/2005
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