Bilancio dei primi mesi di Commissariato con il Dottor Carlo Iappelli
San Benedetto del Tronto | Un escursus su quanto fatto e su i suoi rapporti con politici e funzionari
di Mimmo Minuto

Dott. Carlo Iappelli
Si avvicina la fine dell’anno 2005 che, fra l’altro, è stato caratterizzato dalla nomina di un Commissario, il dottor Carlo Iappelli, al posto del dimissionario Sindaco, dottor Domenico Martinelli. E’ tempo quindi di un primo bilancio della sua gestione.
Dottor Iappelli cosa gli hanno consegnato questi primi mesi?
“ Sono stati dei mesi importanti per me e per la mia formazione professionale. Stare a capo dell’Amministrazione importante come quella di San Benedetto e conoscere giorno per giorno i problemi di così grande attualità per la città, per il suo sviluppo, per le persone che vi abitano, sicuramente per me è stato un modo di crescere nel modo di lavorare. Per una persona che si avviava alla “pensione” ritornare, prima di questo incarico, a lavorare con l’intensità che ho fatto per tutta la mia vita mi ha riportato indietro di qualche anno e quindi mi ha fatto risentire giovane. Una cosa piacevolissima”.
Cosa le ha dato maggiore soddisfazione nel farla e cosa invece ancora non è riuscito ancora a fare?.
“ Innanzitutto sono riuscito a vedere, da questo rapporto che è nato con la stampa, la simpatia che sono riscuoto tra la gente. Questo mi fa molto piacere e mi fa insistere su quello che sto facendo. Spero di non deluderli. Penso che i problemi più importanti fossero quelli che ho trovato e che bisognava risolvere perché c’erano delle scadenze che dovevano essere rispettati, atti che se non fossero stati adottati avrebbero creato problemi per l’amministrazione. L’averli fatti diventa un motivo di soddisfazione. Per un funzionario dello Stato, quando si siede dietro una scrivania, diventa necessario prendere di vista il pubblico interesse ed andare senza pensare se acquisisce più simpatie rispetto alle antipatie”
Uno dei provvedimenti che ha fatto discutere riguarda certamente la questione delle targhe alterne.
“ Ci sono delle decisioni che, a volte, vanno prese anche se, a prima vista, sembrano impopolari. Ma, come le ho detto prima, non si può guardare alle simpatie quando un provvedimento serve all’intera comunità, anche in prospettiva futura. Il provvedimento è nato perché si sono superati i limiti per un numero di giornate maggiore già prima che arrivassi io. E’ naturale che io volevo dare un messaggio di questo genere: vediamo tutti insieme di ridurre queste polveri ognuno con un proprio fare. Sistemare la carburazione delle proprie macchine, migliorare il rendimento, convincere alcune persone a predisporre un programma industriale per la sostituzione della macchina che produce inquinamento. Lo scopo non è quello di azzerare le polveri, ma di tenerle al di sotto dei parametri. Perché c’è la salute dei cittadini in primo piano”. Ho pensato che, applicando le targhe alterne solo due giorni alla settimana, il disturbo che si portava ai cittadini, anche se tante deroghe sono state concesse, era di poco conto. Comunque ora abbiamo sospeso per le feste”.
Il suo rapporto con i politici e con i dirigenti comunali?
” Ho avuto la fortuna di conoscerli tutti. Sono state delle persone gentili, sono persone di grosso spessore, sono venuti a trovarmi e con tutti abbiamo fatto il punto della situazione. Questo se per loro era indicare un problema che stavano seguendo per me era invece un modo di conoscere i problemi della città. Quindi l’averlo fatto con loro quotidianamente mi ha fatto entrare velocemente e anche bene nella realtà di San Benedetto. Credo di essere oggi più radicato nel territorio di quando sono arrivato, anche mi mancano ancora dei dettagli. I funzionari li ho confermati tutti. D’altronde non solo non avevo alternative, ma non l’avrei fatto neanche se le avessi avute, avrei voluto vederli, come di fatto li sto vedendo, al lavoro. Sono dei funzionari rispettosi, preparati, che tendono a raggiungere, attraverso l’interesse pubblico, il bene della collettività. Certo ci sono dei problemi, non sempre è facile. Come in tutte le famiglie i problemi si risolvono quando le tasche sono piene, quando invece si devono fare i conti con le risorse che mancano allora diventa difficile”.
Ci dcono i suoi più stretti collaboratori ma anche coloro che, in un modo o nell'altro, hanno avuto modo di conoscerlo che è una persona schietta, squisita, molto aperta e disponibile nel cercare di risolvere i problemi quotidiani.
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24/12/2005
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