LEmigrazione marchigiana
| ANCONA - Breve profilo del fenomeno e i numeri
Il fenomeno dell’emigrazione marchigiana caratterizza la storia regionale del XIX e XX secolo: tra ‘800 e ‘900 furono infatti ben 660.000 i marchigiani che decisero di espatriare. Il flusso riprese tra il 1919 e il 1930 e proseguì negli anni Cinquanta e Sessanta. Le cause principali vanno ricercate nella crisi agraria e in quella del settore manifatturiero: a queste motivazioni si aggiunsero la chiusura delle miniere di zolfo, la crisi del settore ferroviario e del settore del mondo marinaro.
L’emigrazione organizzata ebbe il suo apice tra il 1888 e il 1901 come l’unica alternativa alla lotta politico-sindacale. Parallelamente la pressione demografica e in particolare la sovrappopolazione rurale, rinforzò l’impulso individuale all’esodo: la capacità del lavoratore italiano nel settore rurale, permise a tanti emigranti italiani di colmare vuoti nei processi di trasformazione agricola e nella messa in produzione di nuove terre. Accanto all’emigrazione organizzata nacque una migrazione interna stagionale in intensificazione a partire dal XVIII secolo, migrazioni extra-regionali e quelle verso paesi europei vicini e lontani, verso le rive del Mediterraneo, verso gli Stati Uniti e soprattutto verso l ’America Latina.
La comunità dei marchigiani più grande del mondo si trova in Argentina, dove da un recente censimento, risultano essere ben 1.500.000 i marchigiani con discendenza fino alla terza generazione.
Come mai molti marchigiani scelsero l’Argentina? La costruzione di una vasta rete ferroviaria e l’entrata massiccia di capitali, permise lo sfruttamento di milioni di ettari di terre fertili, la trasformazione di altrettante per l’allevamento ovino e bovino, determinando cosi l’interesse di tanti italiani (e marchigiani...) a trasferirsi in questo Paese dal “roseo futuro”. Altro discorso riguardò invece l’emigrazione cosiddetta “selettiva”: la mancanza in Argentina di manodopera qualificata e di professionisti permise, tra il 1947 e il 1985, una piccola emigrazione di tecnici di alto livello.
“Due parole” con Giuliano Brandi, presidente Federmarche
Abbiamo chiesto a Giuliano Brandi – presidente di Fedemarche, la più grande comunità di marchigiani emigrati in Argentina (www.fedemarche.com.ar) alcuni numeri e dati sui marchigiani nel mondo:
- tra discendenti e nativi, i marchigiani nel mondo sono circa 5.000.000
- in Italia, in particolare tra Roma e provincia, a un primo censimento, sono risultati circa 1.000.000 di discendenti di terza generazione da marchigiani
- l’emigrazione dei marchigiani continua, argentini di origine marchigiana sono emigrati recentemente in Spagna
- la Fedemarche, la più grande associazione di emigrati marchigiani in Argentina fondata nel 1984, riunisce 22 associazioni ; l’altra è la Fe.ma.ce.l
- attualmente i marchigiani viventi nati in Argentina sono 200.000
- i discendenti di terza generazione sono circa 1.500.000
- globalmente quella Argentina è la comunità più grande, seguita da: Brasile, Venezuela e, con percentuali molto inferiori: Uruguay, Canada, Europa
- provenienza: la provincia da cui provengono più marchigiani è quella di Macerata, seguono Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro ( 2%). (Ascoli Piceno più in Australia – Pesaro più in Europa, in Belgio in particolare).
- settore lavorativo dei marchigiani in Argentina: agro alimentare, settore agricolo, commercio e tanti imprenditori: tra questi Oscar Andreani, noto per l’attività nel settore dei trasporti; Luigi Contesi, noto per l’attività nei cantieri navali.
- l’attività svolta da Federmarche: diffusione della lingua italiana, rapporti con i consolati e attraverso le associazioni sul territorio organizzazione di manifestazioni culturali, gastronomiche etc.
Che cosa ricorda Giuliano Brandi delle Marche? Con molta nostalgia ricorda la neve e l’emozione di uscire dal cinema con la città di Macerata innevata; i Monti Sibillini, la Basilica di San Nicola, lo Sferisterio, Loreto.
L’emigrazione organizzata ebbe il suo apice tra il 1888 e il 1901 come l’unica alternativa alla lotta politico-sindacale. Parallelamente la pressione demografica e in particolare la sovrappopolazione rurale, rinforzò l’impulso individuale all’esodo: la capacità del lavoratore italiano nel settore rurale, permise a tanti emigranti italiani di colmare vuoti nei processi di trasformazione agricola e nella messa in produzione di nuove terre. Accanto all’emigrazione organizzata nacque una migrazione interna stagionale in intensificazione a partire dal XVIII secolo, migrazioni extra-regionali e quelle verso paesi europei vicini e lontani, verso le rive del Mediterraneo, verso gli Stati Uniti e soprattutto verso l ’America Latina.
La comunità dei marchigiani più grande del mondo si trova in Argentina, dove da un recente censimento, risultano essere ben 1.500.000 i marchigiani con discendenza fino alla terza generazione.
Come mai molti marchigiani scelsero l’Argentina? La costruzione di una vasta rete ferroviaria e l’entrata massiccia di capitali, permise lo sfruttamento di milioni di ettari di terre fertili, la trasformazione di altrettante per l’allevamento ovino e bovino, determinando cosi l’interesse di tanti italiani (e marchigiani...) a trasferirsi in questo Paese dal “roseo futuro”. Altro discorso riguardò invece l’emigrazione cosiddetta “selettiva”: la mancanza in Argentina di manodopera qualificata e di professionisti permise, tra il 1947 e il 1985, una piccola emigrazione di tecnici di alto livello.
“Due parole” con Giuliano Brandi, presidente Federmarche
Abbiamo chiesto a Giuliano Brandi – presidente di Fedemarche, la più grande comunità di marchigiani emigrati in Argentina (www.fedemarche.com.ar) alcuni numeri e dati sui marchigiani nel mondo:
- tra discendenti e nativi, i marchigiani nel mondo sono circa 5.000.000
- in Italia, in particolare tra Roma e provincia, a un primo censimento, sono risultati circa 1.000.000 di discendenti di terza generazione da marchigiani
- l’emigrazione dei marchigiani continua, argentini di origine marchigiana sono emigrati recentemente in Spagna
- la Fedemarche, la più grande associazione di emigrati marchigiani in Argentina fondata nel 1984, riunisce 22 associazioni ; l’altra è la Fe.ma.ce.l
- attualmente i marchigiani viventi nati in Argentina sono 200.000
- i discendenti di terza generazione sono circa 1.500.000
- globalmente quella Argentina è la comunità più grande, seguita da: Brasile, Venezuela e, con percentuali molto inferiori: Uruguay, Canada, Europa
- provenienza: la provincia da cui provengono più marchigiani è quella di Macerata, seguono Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro ( 2%). (Ascoli Piceno più in Australia – Pesaro più in Europa, in Belgio in particolare).
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02/12/2005
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