Ato e Ciip: i programmi di gestione idrica di Fermo
| Il sindaco Di Ruscio, l'assessore Rastelli e i dirigenti delle due società hanno parlato di gestione delle acque e degli impianti di depurazione
di Pierpaolo Pierleoni
Conferenza stampa stamattina a Fermo in merito al servizio idrico nel territorio fermano. Un incontro, alla presenza del sindaco Saturnino Di Ruscio e dell’assessore all’ambiente Michele Rastelli, per discutere il lavoro delle società addette alla gestione del servizio e del patrimonio idrico di un’ampia zone delle Marche meridionali. Un tema, quello delle acque, che a Fermo si è rivelato spesse volte particolarmente burrascoso, come per la complessa vicenda del depuratore di Salvano.
“C’è ancora molto da fare – ha dichiarato Di Ruscio – Alcune zone, come quella di Campiglione e di Fermo ovest, in particolare Molini Girola, si trovano in netto ritardo, e mancano reti fognarie sufficienti. Ma finalmente si inizia ad eseguire una programmazione seria, e sono già in previsione alcuni interventi importanti”. L’assessore Rastelli è invece intervenuto in merito alla vicenda del depuratore di Lido di Fermo. “Ho letto alcune dichiarazioni critiche per gli interventi di ristrutturazione sul depuratore di Lido, perché essendo in programma un depuratore completamente nuovo a Fermo, sarebbe una spesa di circa un milione di euro completamente inutile. Non sono affatto d’accordo, per il semplice fatto che la costruzione di un depuratore ex novo ha tempi di realizzazione, per non parlare di quelli burocratici, estremamente lunghi. Ci vorranno anni interi, nel frattempo è quindi giusto sistemare le strutture già in funzione”. All’incontro erano presenti anche i vertici delle società impegnate nei servizi idrici, dall’erogazione di acqua agli impianti di depurazione: da un lato il presidente dell’Ato5, Lando Siliquini, dall’altro il vicepresidente della Ciip Spa, Pietro Alberto Brugnoni, ed il direttore Enrico Calcinaro. Ato e Ciip, entrambe società a gestione pubblica, vanno a coprire il fabbisogno di 59 comuni delle province di Fermo ed Ascoli Piceno.
"La situazione del fermano, c’è da riconoscerlo, è nettamente indietro rispetto a quella dell’ascolano. Lo stesso capoluogo ha bisogno di importanti lavori – ha spiegato il presidente Lando Siliquini – Ma va detto che da parte nostra, come dell’Amministrazione comunale, c’è la forte volontà di collaborare per raggiungere risultati importanti. Abbiamo destinato a Fermo 14 milioni di euro, un quinto della cifra totale a disposizione, se si pensa che i comuni sono 59, non è una quota irrilevante. E Fermo è l’unica città che ci ha chiamati due volte per relazionare in consiglio comunale, segno di grande attaccamento ed interesse al patrimonio idrico”.
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17/12/2005
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