Rompere immobilismo su Adim Scandalora di Campolungo.
Ascoli Piceno | Il sito rischia di chiudere dopo lapertura di due stabilimenti nellEst Europa. Lazienda deve chiarire il suo futuro. Lavoratori al sindacato di base per denunciare situazione.

Andrea Quaglietti
“Occorre rompere subito l’immobilismo che si è creato attorno ai problemi dell’Adim Scandalora , e agire subito per far luce sul presente e sul futuro del sito di Campolungo, anche perché l’azienda ha aperto due stabilimenti nell’Est Europa e potrebbe chiudere quello ascolano”.
Lo afferma il coordinatore provinciale del Sincobas di Ascoli Andrea Quaglietti, dopo aver incontrato alcuni lavoratori della fabbrica, che si sono recati al sindacato di base per segnalare la situazione interna al sito produttivo e il comportamento della direzione aziendale rispetto alla presunta crisi produttiva.
“Non è possibile – sostiene Quaglietti – che l’Adim metta in cassa integrazione degli operai, avvii la terziarizzazione di alcune attività come la manutenzione, aumenti la quota di lavoratori a termine e nel recente passato abbia anche aperto due procedure di mobilità, senza che nessun sindacato faccia niente per impedirlo e per chiedere e capire cosa stia accadendo veramente. I lavoratori che sono venuti al Sincobas a denunciare i fatti, hanno capito che è urgente rompere questo immobilismo che non prelude a nulla di buono, e che serve solo a sfruttare e dividere i lavoratori, facendo gli interesse dell’azienda. E’ urgente tornare ad fare sindacato vero, ad un azione di contrasto dura e forte, che miri alla tutela dei diritti dei più deboli e di tutti i dipendenti della fabbrica.
“ Il Sincobas chiede poi all’azienda di esprimersi circa le prospettive future dell’attività produttiva del sito di Campolungo, per far svanire ogni dubbio circa l’eventualità di una dismissione, che a molti non sembra irrealistica considerati i segnali recenti e la delocalizzazione già avviati in altri Paesi.
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14/12/2005
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