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Nuovo “round giudiziario” vinto dalla Dc nella “querelle” contro il partito di Rotondi

| Si tratta dell'ordinanza R.G. numero 38865/05, emessa in sede di richiesta di provvedimento d'urgenza, nell'ambito del giudizio di merito, che vede contrapposto l'onorevole Rotondi ad Angelo Sandri per l'uso della denominazione “Democrazia Cristiana”.

“Un nuovo “round giudiziario”, questa volta a vantaggio della nostra, la vera ed unica Democrazia Cristiana, ha avuto luogo nei giorni scorsi presso la I sezione del Tribunale civile di Roma nell'esame del reclamo presentato dall'onorevole Gianfranco Rotondi avverso l'ordinanza emessa dal Giudice dottor Durante in data 24/25 marzo 2005, concernente l'uso del nome “Democrazia Cristiana”. Si tratta dell'ordinanza R.G. numero 38865/05, emessa in sede di richiesta di provvedimento d'urgenza, nell'ambito del giudizio di merito, che vede contrapposto l'onorevole Rotondi ad Angelo Sandri per l'uso della denominazione “Democrazia Cristiana”.

Con tale ordinanza il Giudice istruttore Durante ha riconosciuto alla Dc di Sandri l'uso del nome dello storico partito scudo-crociato in virtù dell'attività politica ed organizzativa prodotta dal partito in questi anni (sicuramente dal 1998 in poi) e con la partecipazione anche a numerose competizioni elettorali amministrative.

Il collegio giudicante, che si deve pronunciare sul reclamo proposto da Rotondi, ha ritenuto di dover rinviare il giudizio al febbraio 2006”. Lo ha riferito il segretario regionale della Democrazia Cristiana, Giustino Verrocchio, a seguito della riunione della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana, riunitasi sabato scorso all'Hotel Portamaggiore a Roma.

“Va anche detto che – ha proseguito Verrocchio - gli avvocati difensori della Dc, Carlo Srubek Tomassy e Giovanni Sammatrice del Foro di Roma, nonché Roberto Cianci del Foro di Udine, hanno sostenuto l'esistenza di un’ennesima irregolarità nella notifica del reclamo, così com’effettuata dalla parte avversa.

Fatto sta che il collegio giudicante ha rinviato per la terza volta il suo giudizio sul reclamo al febbraio del 2006, pertanto a quasi un anno di distanza dall'emissione del provvedimento cautelare di cui si sta discutendo.

Per l'intanto dunque l'ordinanza del Giudice Durante di data 24/25 marzo 2005 è ben viva e vegeta e continua a produrre i suoi effetti giuridici. In tal senso la Direzione nazionale della Dc ha deliberato all'unanimità di richiedere che sia posta in esecuzione con sollecitudine l'ordinanza del Giudice Durante al fine di inibire ogni ulteriore ed indebita prosecuzione d’attività organizzativa, anche attraverso i mezzi di comunicazione di massa, della cosiddetta “Dc per le autonomie” capeggiata da Rotondi, intanto mediante l'inibizione in ogni sede dell'uso della locuzione “Democrazia Cristiana”, in particolare attraverso Internet, mediante il quotidiano "La Discussione", in iniziative politiche pubbliche, manifestazioni, riunioni, convegni e congressi, sia centrali che periferici.

La Direzione nazionale della Dc ha conferito mandato in tal senso al Segretario amministrativo nazionale e legale rappresentante del partito Palmiro Scalabrin di Venezia ed al Segretario politico nazionale Sandri di Udine, al fine di attivare i legali del partito onde poter ottenere il conseguente provvedimento inibitorio dal Giudice dell'Esecuzione del Tribunale di Roma nel più breve tempo possibile”.

“Il nostro Segretario organizzativo nazionale, Potito Perruggini – ha concluso Verrocchio -, interventore "ad adiuvandum" nella causa per l'uso del nome Democrazia Cristiana, che vede contrapposti Angelo Sandri e Gianfranco Rotondi si è dichiarato molto soddisfatto per l'evolversi della situazione a vantaggio della Dc di Sandri. Secondo Perruggini sarebbe stato molto curioso che un'associazione come quella di Rotondi, formatasi soltanto nell'ottobre del 2004 potesse infastidire la storica Democrazia Cristiana, che prosegue ininterrottamente la propria attività politica ed organizzativa senza soluzione di continuità. Inoltre va notato che a Rotondi è stato impedito di usare in Parlamento la denominazione "Democrazia Cristiana", tanto è che egli milita ufficialmente nel gruppo Ecologisti Democratici, all'interno del Gruppo misto della Camera dei Deputati”.

06/11/2005





        
  



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