La crisi si supera coi progetti, non coi trattori in piazza
Ascoli Piceno | Coldiretti Ascoli rifiuta la protesta fine a se stessa come soluzione ai problemi dellagricoltura.
“La crisi del settore agricolo si risolve con i progetti, non certo portando in piazza trattori, persone e un improduttivo vittimismo che speravamo di esserci lasciati alle spalle”.
E’ la posizione di Coldiretti Ascoli Piceno, chiamata ieri in causa dalle altre organizzazioni per non aver preso parte alla manifestazione di protesta in programma martedì prossimo a Bologna.
“Che il settore primario attraversi un momento di grave difficoltà lo abbiamo denunciato più volte e non certo da oggi – sottolinea il presidente Marco Maroni -, ma abbiamo sempre cercato di proporre anche delle idee e dei progetti concreti che aiutassero a superarlo. L’agricoltura non è più quella di un tempo, che usciva dalla sua cittadella solo per protestare. E se si va in piazza, oggi lo si fa per dialogare con il consumatore, non per bloccargli la città”.
“Il futuro dell’agricoltura dipende dalla sua capacità di dar vita a un sistema di imprese competitive sul mercato globale – aggiunge il direttore di Coldiretti Ascoli, Alberto Bertinelli –, ed è a ciò che punta il nostro progetto di rigenerazione, che entra ora nella sua fase attuativa. Un progetto che non può contemplare l’utilizzo di strumenti ormai inutili come la dipendenza dai partiti, il consociativismo, le rivendicazioni corporative, lo sterile vittimismo.
Al contrario, la mobilitazione che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi punta a ridurre i costi per l’impresa e a liberare risorse per gli investimenti, attraverso agevolazioni creditizie e credito d’imposta per chi investe in qualità e ambiente, politiche di sostegno alla multifunzionalità, interventi per allineare il costo del lavoro alla media Ue, ristrutturazione delle filiere, controllo dei prezzi del sistema distributivo, attuazione della legge sull’origine in etichetta, sviluppo dell’energia pulita. Non c’è dubbio che siamo tutti sulla stessa barca, ma la protesta fine a se stessa contribuirà solo a portarla a fondo”.
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04/11/2005
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Betto Liberati