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L’Anmil non è l’Unmil

Ascoli Piceno | L’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro prende le distanze dall’Unmil. E intanto manifesta a Roma e crea una Fondazione.

di Stefania Mistichelli

“L’Anmil è cosa ben diversa dall’Unmil; noi siamo riconosciuti con Decreto del Presidente della Repubblica e abbiamo, come ente morale a valenza pubblica, l’obbligo per legge di sostenere tutti gli invalidi sul lavoro, nostri associati o meno”. Prende così Alfredo Barbizzi, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Invalidi del Lavoro, le distanze dall’Unmil, “quasi” omonima associazione, nata qualche anno fa in Abruzzo , e che qualche tempo fa è stata investita dalla bufera del sostanzioso ammanco riportato dalla stampa locale.

Enorme il danno a livello d’immagine subito dall’Anmil, associazione che opera silenziosamente e onestamente da 62 anni. “Ci arrivano telefonate dai nostri associati – spiega Barbizzi – accusandoci di aver rubato i loro soldi, e noi ci troviamo a dover chiarire chi siamo. A tutti diciamo di chiedere di noi all’Inail, nostra controparte, che ci conosce bene e può confermare la legittimità delle nostre affermazioni. E pensare che noi, come associazione, viviamo di 12mila euro l’anno e siamo praticamente tutti volontari, e tutto è verificabile dai nostri bilanci controllati al centesimo dal Ministero del Lavoro”.

E mentre l’Anmil nazionale ha denunciato per omonimia l’Unmil al tribunale di Roma, da parte dell’Anmil ascolana parte, gravissima, un’altra denuncia. “Lo scorso luglio – spiega Barbizzi – abbiamo ricevuto un numero molto alto di revoche. A seguito di una verifica dell’Inail e nostra, tesa a  capire il perché di un esodo così massiccio, è risultato che queste persone non avevano mai revocato, ma che le firme sui moduli d’iscrizione all’Unmil non erano le loro. Risultato: nella nostra sede abbiamo avuto, finora, circa un centinaio di disconoscimenti di firme”.

Evidente dunque il danno economico, derivato dal venir meno del contributo mensile degli associati e da tutto il lavoro necessario per poter rimettere in regola la “situazione associati”. “È tutto lavoro – denuncia il presidente provinciale – che potremo dedicare per aiutare chi ne ha bisogno”. Ora la palla è in mano alla Magistratura, che chiarirà tutta la vicenda.

Intanto l’Associazione continua a lavorare, dando agli invalidi del lavoro sostegno psicologico, legale, medico-legale, occasioni di aggregazione sociale, e offrendo anche uno sportello del lavoro, presso la sede ascolana di via Sacconi 38 e a Fermo. Di prossima apertura la sede a San Benedetto.

Mentre continua la lotta dell’Associazione per promuovere la modifica del Testo Unico Inail, del tutto incompleto a parere di Barbizzi, è in programma il 13 dicembre a Roma una manifestazione ufficiale con 10mila partecipanti di fronte al Ministero del Lavoro: l’obiettivo principale “ricordare” al Ministro una promessa fatta tempo fa, quella di inserire nella Finanziaria 2006 “le modifiche a regime del danno biologico e il divieto di cumulo”. “Il secondo punto – afferma Barbizzi – consiste nel non trasformare la rendita dell’invalido, che attualmente si configura come un semplice risarcimento danni, in pensione d’invalidità, perché si tratta di due cose distinte tra loro e, di fatto, non cumulabili”.

In attesa di ottenere chiarezza e ascolto dalle istituzioni competenti, l’Anmil di Ascoli ha istituito nel 2005 una Fondazione. “È finalizzata a sostenere i vedovi o le vedove di morti sul lavoro. Infatti lo Stato riconosce loro la rendita, ma i tempi sono molto lunghi. – spiega Barbizzi – La nostra Fondazione interviene sull’immediato in attesa che arrivi la rendita statale”.

28/11/2005





        
  



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