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Bassa l'irregolarità nelle Marche ma preoccupa il sommerso nel terziario

San Benedetto del Tronto | Di Monte (Eurispes) : "Agire contemporaneamente su più fronti, tramite una politica dell’occupazione, industriale, infrastrutturale, sociale e comunitaria”.

Quattordicesima posizione per la regione Marche nella graduatoria nazionale relativa all’irregolarità nel mondo del lavoro. La nostra regione si colloca dunque su un livello poco allarmante rispetto alla media rilevata tra le altre regioni del centro Italia. A fare il punto della situazione è l’Eurispes Marche che ha elaborato gli ultimi dati Istat disponibili.

Il settore maggiormente coinvolto dall’irregolarità del lavoro è quello primario, il cui carattere frammentario e stagionale ha consentito l’impiego di lavoratori stranieri non residenti e non regolarizzati sostituendo progressivamente la manodopera locale. Il tasso d’irregolarità che riguarda le unità di lavoro impiegate in agricoltura è infatti pari al 28%. Tale dato risulta comunque inferiore alla media nazionale, che è pari al 33%. Un andamento simile fotografa la situazione relativa al settore secondario nelle Marche.

L’industria in senso stretto, infatti, non utilizza in maniera consistente il lavoro sommerso. Nel 2003 il tasso di lavoratori irregolari in tale settore era pari al 2,7%. Stessa percentuale anche per quanto riguarda il sommerso nell’industria delle costruzioni.

Nel settore terziario, ovvero quello dei servizi, l’incidenza percentuale delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro, si colloca invece su valori più elevati, attestandosi al 14,3%. Il comparto degli altri servizi comprende beni destinati alle famiglie o al consumo collettivo e, soprattutto negli ultimi anni, è diventato un settore sempre più critico per la crescita dell’irregolarità.

Ovviamente con l’esclusione del settore delle amministrazioni pubbliche, immuni dal fenomeno. Nel settore dei servizi, infatti, il fenomeno del lavoro sommerso è particolarmente rilevante e la realtà marchigiana mostra la stessa incidenza di quella rilevata in Italia. Tra i settori dove la piaga del lavoro nero è maggiormente preoccupante troviamo il commercio, gli alberghi, i pubblici esercizi e i trasporti, in particolare quelli su strada. 
 
 
Tasso di irregolarità delle unità di lavoro nelle Marche e settore di attività economica nel 2003
 
Regione
Agricoltura
Industria
Servizi
Totale
In senso stretto
Costruzioni
Totale
Marche
28,4
2,7
2,6
2,6
14,3
10,7
Italia
32,9
5,4
12,5
7,1
14,5
13,4
 
 “In Italia, il vasto aggregato del sommerso – ha commentato Camillo Di Monte, presidente dell’Eurispes Marche - tende a configurarsi alla stregua di un ammortizzatore ed un elemento di flessibilità del sistema economico, ma anche come una catena che ne vincola la competitività e le prospettive future, con effetti negativi sull’occupazione regolare.
Considerando che nel contempo il sommerso presenta una complessità difficilmente districabile di connotati di origine congiunturale, ciclica, volontaria e strutturale, a volte in contrapposizione tra loro, non è pensabile aggredire un problema così complesso se non agendo contemporaneamente su più fronti, tramite una politica dell’occupazione, industriale, infrastrutturale, sociale e comunitaria”.

27/11/2005





        
  



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