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I Verdi. Prima delocalizzare poi costruire il ponte sulla SS16

San Benedetto del Tronto | Osservazioni sul nuovo avioporto, sulle aree a rischio ed altro.

di Carmine Rozzi

Da sx; Casciati, D'angelo, Canducci

Avioporto , Pai, , ponte sulla SS16. Questi i tre argomenti affrontati dai Verdi, relatore Pietro D’Angelo.

AVIOPORTO


“Diciamo subito che, anche se i Verdi non sono contro la realizzazione dell’ Aeroporto,  tuttavia qualche perplessità sulla sua ubicazione rimane”. Così esordiva D’Angelo affrontando il primo tema. Secondo i pareri di svariati tecnici ed ingegneri idraulici l’intero alveo del fiume Tronto si estende in tutto lo spazio compreso tra la Ascoli Mare e la Bonifica. Ora come risulta chiaramente dal libro stampato nel 1999 a cura della Federazione nazionale dei Verdi dal titolo “Per non dimenticare” riferito all’alluvione del ’92, tra le cause di esondazione ci sono anche gli interventi in alveo del fiume.

Se si fa mente locale alla dislocazione dell’inaugurante Avioporto di superficie (vedi cartina) i Verdi si chiedono:”Come mai un aeroporto possa essere costruito dentro all’alveo di un fiume?”. La stessa domanda posta all’Autorità di Bacino non avrebbe, fino ad oggi, ottenuto risposta. Lo stesso D’Angelo ha spedito una lettera protocollata all’indirizzo del Presidente della Provincia di Ascoli Piceno in data 22/11/2005 nella quale si richiede copia della documentazione (Genio Civile) che ha permesso il rilascio di autorizzazioni o atti di consenso per l’ampliamento della pista di aviosuperficie (ex Breda-Nardi) e la deviazione a “U”del torrente Valluccio a sud del rilevato superstrada Ascoli-Mare in Comune di Monteprandone.

Alla stessa stregua il partito del sole che ride ritiene alquanto contraddittoria la delibera fatta dall’Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto (Abruzzo,Lazio,Marche) che nell’esprimere parere favorevole all’ampliamento dell’aeroporto specifica che essa debba essere “connessa all’attività esistente” che a tutt’oggi risulta essere quella della manutenzione di elicotteri (Polizia?)

Altro punto controverso della delibera, secondo i Verdi, riguarda il passaggio dove si sottopone l’autorizzazione all’ampliamento alla messa in sicurezza idraulica della zona mentre nel contempo, a monte e a poca distanza dell’aeroporto, il torrente Vallicino è stato deviato con una conversione ad “U” (Genio Civile?) foriera di possibili esondazioni.

PAI

La stessa Autorità di Bacino, il 10 marzo di quest’anno scriveva al Comune di Monteprandone in relazione alla messa in sicurezza del fiume che, accogliendo il progetto di interventi redatti, declassava rendendole edificabili, le aree del Comune da E3 a E2 (in queste aree è compreso quella dell’aeroporto). Quelle stesse aree che nella stessa zona (alveo del fiume) persistono invece di categoria E4 per il Comune di San Benedetto. “Come può spiegarci l’Autorità di Bacino il fatto che alla stessa distanza dall’Ascoli Mare un residente di Monteprendone può benissimo edificarvi od ampliare (avioporto) ed uno di San Benedetto no?”

Per quanto riguarda le zone a rischio E3 di Porto d’Ascoli i Verdi “non si meraviglierebbero” se alla vigilia delle elezioni a qualcuno venga in mente di “inzuppare” in queste aree “declassificandole” ad hoc per scopi elettorali.

PONTE SULLA SS.16


D’Angelo rivolgendosi a tutti quelli che saranno presenti alla Conferenza dei Servizi per realizzare il ponte sulla SS.16 li invita a “Stabilire che gli interventi per rifare il ponte della SS.16 devono essere contestuali alla delocalizzazione degli insediamenti in alveo”. I soldi ci sono (17 milioni di euro) già da cinque anni. E un decreto del governo ha ripartito già da tempo la somma tra i diversi interventi di messa in sicurezza, compreso quella per le delocalizzazioni. “Noi abbiamo sempre ritenuto – prosegue D’Angelo – che la fase delle delocalizzazioni, siccome politicamente scomoda, non vuol essere portata avanti”. Il riposizionare gli insediamenti privati che si trovano tutt’ora ai margini del fiume, specie nel tratto abruzzese e marchigiano a monte e a valle del ponte sulla SS16 è un passaggio obbligato per la messa in sicurezza del fiume. Il rifacimento del ponte non avrebbe senso se non fosse consequenziale alla delocalizzazione degli insediamenti

La Provincia di Teramo e il Comune  di Martinsicuro sarebbero in linea di massima d’accordo nell’avviare le delocalizzazioni per la parte di loro competenza ma non sono disposti ad accollarsi l’intero onere chiedendo alla Provincia Picena di fare altrettanto.

Fin qui i Verdi. Che poi, aggiungiamo noi,  per fare qualsiasi intervento di qualsiasi forma in qualsiasi luogo non ci siano soldi sufficienti (dimostrato ed assodato) questo sembra essere, stranamente e paradossalmente, un altro problema. In altri termini: tutti si preoccupano e si premurano di gridare ad alta voce cosa c’è da fare e dove si deve fare ma nessuno che a tutt’oggi si chieda quanto tutto questo venga a costare, cosa si può fare con la somma tutt’ora disponibile (17 milioni di euro : ¼ dell’occorrente), quanto manchi e dove reperire la cifra mancante.

25/11/2005





        
  



2+1=
Il libro "Per non dimenticare"
La mappa dell'alveo del fiume Tronto con gli insediamenti dell'aeroporto e la deviazione del Torrente

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