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Latte contaminato: preannunciati nuovi sequestri

Ascoli Piceno | L’inchiesta della Procura ascolana si allarga su più fronti: “trasferta” al Ministero della Salute.

Nuovi sequestri, che riguarderanno questa volta i lotti dei prodotti contaminati della Milupa, e una 'trasferta' al ministero della Salute, per capire quanto di vero c'é nelle parole - definite dalla stessa Procura di Ascoli "rilevantissime" - del presidente della Nestlé Brabeck sul presunto accordo tra l'azienda, la Ue e lo stesso ministero, per smaltire fino all'esaurimento i lotti di latte per l'infanzia Nestlé contaminati da Itx. E il ministro Storace smentisce ogni accordo e querela la Nestlé: "I fatti li accerterà il tribunale e la Nestlé dovrà rispondere di fronte ad un magistrato", ha affermato il ministro della salute.

Si allarga su più fronti l'inchiesta sul latte contaminato della Procura di Ascoli. E, nonostante il ministro della Salute Francesco Storace abbia smentito anche ieri l'esistenza del presunto accordo (e presentato la querela nei confronti di Brabeck), gli investigatori prestano "molta attenzione" alle dichiarazioni del numero 1 della Nestlé. Proprio per questo, si é appreso da fonti investigative, il procuratore capo Franco Ponticelli potrebbe disporre l'audizione di alcuni funzionari del ministero anche tra quelli del dipartimento degli alimenti.

Stamattina mattina, venerdì, inoltre, secondo quanto si è appreso dalle stesse fonti, il procuratore firmerà i decreti di sequestro dei lotti dei marchi della Milupa - l'Aptamil 2, Aptamil Soia e Babymil - risultati anch'essi positivi all' Itx nei controlli effettuati dall'Arpam.

Quanto ai reati, il fascicolo al momento contempla l'ipotesi di violazione della legge 283 sulla genuinità degli alimenti e quella riferita a eventuali ritardi nelle informative alla magistratura. Ma è molto probabile, considerati anche gli esposti che stanno arrivando a diverse procure, che il fascicolo si arricchisca di ulteriori indicazioni.

E a proposito di ritardi, la Regione Marche ribadisce, attraverso l'assessore alla sanità Almerino Mazzoleni, che non solo non ve ne sono stati, ma anzi l'ente ha provveduto di sua iniziativa al sequestro a scopo cautelativo di prodotti della Milupa. Solo questa mattina, però, il laboratorio di Ascoli Piceno dell'Arpam ha inviato al pm tutti i reperti analitici dei campioni esaminati fino a giovedi', di cui quattro positivi all'Itx di altrettanti prodotti dell'azienda.

La Milupa, spiega Mazzoleni, a differenza della Nestlé, non ha provveduto autonomamente al ritiro "non essendoci l'evidenza della tossicità della sostanza, e quindi ci siamo mossi noi".

"In questo caso - aggiunge - abbiamo potuto agire più speditamente perché avevamo già tutti i parametri, mentre nella fase iniziale degli accertamenti l'Arpam, prima di validare il risultato delle analisi che evidenziavano la presenza di Itx, ha dovuto chiedere alla ditta tedesca produttrice un campione standard del prodotto per le controanalisi. Inoltre, non essendoci letteratura sulla tossicità della sostanza abbiamo dovuto agire con cautela e senza clamore". Ma c'é di più: "se questa vicenda è venuta alla luce - insiste l'assessore - è stato grazie allo scrupolo di un nostro funzionario (il dott. Ernesto Corradetti, che dirige il Servizio acqua e alimenti del dipartimento dell'Arpam di Ascoli, ndr), che, alla ricerca di eventuali tracce di Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) non si è limitato ad attestarne l'assenza ma è andato oltre, scoprendo così l'Itx".

Le concentrazioni di Itx nei prodotti Milupa alterati sono risultate simili a quelle riscontrate nel latte Nestlé ("trascurabili" secondo l'azienda). I prelievi sono stati fatti in due fasi: il 27 settembre e il 16 novembre. L'Arpam di Ascoli ha analizzato in tutto una trentina di campioni di prodotti per l'infanzia (nella fattispecie latte) di sei ditte: ad eccezione di 6 campioni, tutti gli altri - riferiti a 8 tipologie di prodotto, quattro della Nestlé e quattro della Milupa appunto - sono risultati contaminati dalla sostanza chimica.

Un altro aspetto dell'inchiesta riguarda poi la natura dell'Itx, e cioé se sia nocivo o meno, e richiederà tempi lunghi, anche se, secondo le prime valutazioni dell'Istituto superiore di sanità, il rischio di effetti genotossici è "assente o trascurabile". Bisognerà poi scoprire da quanto tempo è in uso la tecnica di stampaggio all'origine del problema (il colore 'incriminato' è il giallo), ma, per quel che riguarda l'utilizzo degli stessi imballaggi per altri alimenti, non sarà la Procura, d'iniziativa, a disporre esami per verificare ulteriori possibili contaminazioni, perché questo "é compito dell'autorità sanitaria".

25/11/2005





        
  



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