Il risanamento del Comprensorio Sciistico
Ascoli Piceno | Ascoli e circondario: qualche progetto e un po di impegno in più!!!
di Benito Calvaresi
La Presidenza del Consorzio Turistico dei Monti Gemelli è cambiata da qualche mese e finalmente partiranno alcune opere di risanamento a sostegno del Comprensorio sciistico.
La priorità è stata data alla sistemazione della strada che collega “San Giacomo” alla stazione intermedia, grazie alla sistemazione della superficie stradale ed alla realizzazione di una rete di convogliamento delle acque di scorrimento che verranno incanalate in una serie di tombini ed a vie di deflusso a sostegno dell’opera tecnica.
Il secondo intervento sarà effettuato sugli impianti con la relativa messa a norma degli skilift e della seggiovia. Tutto ciò grazie allo stanziamento del Comune di Ascoli Piceno di 500.000,00 euro.
Alla luce di quanto sopra, vorremmo suggerire alcuni interventi che giudichiamo di grande interesse. La stazione, purtroppo, è carente relativamente alle strutture ricettive che non sono adeguate al complesso sciistico.
Primeggia, per insufficienza, la sede della scuola di sci. I maestri di sci, appartenenti alla scuola ubicata sul territorio, sono costretti ad aggirarsi spaesati sulle piste senza “fissa dimora”. Ne consegue una difficoltà oggettiva del corpo docente della FISI che perde di immagine e di credibilità e non ottiene i risultati dai partecipanti adeguati ad un’accoglienza tecnica e sociale. Il turista ed il praticante sciatore si sentono spaesati in un ambiente poco organizzato: in altre parole, occorre coordinare il personale docente della FISI a vantaggio di risultati positivi che altrimenti è follia sperare; inutile dire, per concludere questa prima parte, che i maestri, non per causa loro, debbono sottostare ad uno scadimento di immagine collegato in negativo ugualmente con la credibilità della stazione sciistica.
Riteniamo utile ricordare che una casa prefabbricata idonea per gli usi specifici analizzati precedentemente può realizzarsi con una cifra molto ridotta che si può preventivare in 6.000,00 euro, una spesa non eccessiva e che merita di essere inserita nel budget di investimento e di miglioramento in quanto, salvo errori, la legge stessa impone e suggerisce una implementazione adeguata per la sede ed una insegna sul territorio del crinale abruzzese ritenendo la scuola di sci una struttura di pubblica utilità (legge Regione Abruzzo del 1996).
Per quanto riguarda le scelte mirate dal Consorzio Turistico suddetto e realizzate in questi ultimi decenni e che continuano ad essere realizzate, riteniamo che, rivalutando con un progetto ben studiato si porteranno più frequenze, si otterranno più risorse da reinvestire e si consoliderà un sistema che produrrà ricchezza sul territorio e su questo ricadrà beneficamente per vantaggi economici e sportivi in genere.
Immaginiamo già la stazione di San Giacomo sempre meglio organizzata che si trasformerà sicuramente in punto di arrivo delle auto che avranno un parcheggio disponibile ed attrezzato nonché invitante; parcheggio che potrà contenere un’infinità di altri servizi affidati ad imprenditori competenti.
I turisti e gli sciatori potranno raggiungere la zona “Tre Caciare” per sciare, mangiare, osservare il panorama, passeggiare ed effettuare gite salutari di inverno e d’estate. San Giacomo, insomma, potrebbe divenire meta di gruppi sportivi, di appassionati, di atleti agonisti, di atleti differenziati per genere di sport anche quando vorranno scegliere questo posto attrezzato per allenamenti e stages di preparazione.
Già nel 1963, con una cabinovia di quasi 3 Km, tutto ciò era stato iniziato e cominciava ad essere considerato fiore all’occhiello di Ascoli Piceno ed invidiato da quanti potevano disporre solo del mare quando la nostra zona, se ben curata e ben infrastrutturata, può offrire mari e monti nel giro di 20 minuti massimo. Ma noi siamo molto bravi (?!?), siamo riusciti a distruggere la nostra immagine sportiva e quello che più conta non siamo riusciti a creare un bacino che potesse accogliere i potenziali turisti delle vallate sottostanti: Tronto, Tesino, Vibrata, Vomano, centro Italia compreso.
Abbiamo cancellato la possibilità di avere una ricchezza indotta per tutti e di farci conoscere in ambiti molto più vasti. Al giorno d’oggi i grandi impianti determinano anche il successo ed il futuro delle aziende del circondario garantendo lavoro nel tempo , non solo stagionale.
San Marco e San Giacomo, con investimenti programmati, dove non si trascuri il risparmio e lo stesso venga abbinato all’intelligenza umana, secondo noi, se ben curati ed incrementati nei servizi collaterali, in breve tempo, torneranno ad essere centro di investimenti turistici ed abitativi ed il bacino di cui stiamo parlando ci restituirà puntualmente decuplicate le ricchezze sicuramente centellinate che andremo ad investire non trascurando il “made in …” della Provincia di Ascoli Piceno per chiudere un cerchio pieno di risorse e di rilancio dei nostri prodotti tipici.
Cerchiamo di non farci sottrarre ricchezze e contributi da altre potenze europee che dormono meno di noi; cerchiamo di prendere al volo le occasioni che ci competono; cerchiamo di non perderci nelle solite banalità vuote di significato e di concludere facendoci piuttosto invidiare da quelli che una volta tanto speriamo arrivino “buoni secondi”.
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15/11/2005
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Betto Liberati