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Proseguono le eliminatorie per il concorso "Tomassini"

Petritoli | Ancora in gara Paolino Tona di Caltanissetta, il russo Mikhail Zhuravlev, Andrea De Francesco di Milano, il bulgaro Petar Hristov e Min-Young Park della Corea del Sud

 
Sono ancora in gara, dopo la prova eliminatoria di giovedì, cinque musicisti: Paolino Tona di Caltanissetta, il russo Mikhail Zhuravlev, Andrea De Francesco di Milano, il bulgaro Petar Hristov e Min-Young Park della Corea del Sud. Solo sabato sera, conclusa la prova finale, sarà noto il nome del vincitore del terzo Concorso internazionale per Oboe. Intanto, rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno è avvenuto un cambiamento sostanziale voluto dalla giuria: la prova semifinale di oggi non si svolge più in anonimato, come l’eliminatoria di giovedì; i giurati, infatti, possono vedere il candidato mentre suona.
 
Come ha sottolineato il presidente Aurèle Nicolet, primo flauto dei Berliner Philarmoniker, la giuria del concorso, costituita dai maggiori oboisti del mondo, è eccellente. Queste le impressioni di alcuni giurati.
 
"Quello di Petritoli – ha spiegato Thomas Indermuhle, svizzero, vincitore del concorso di Monaco e docente presso la scuola di musica di Fiesole – è l’unico concorso per oboista non organizzato da un oboista ma da un flautista quale è il direttore artistico Dante Milozzi. Questo elemento, non solo fa molto charme, ma garantisce l’oggettività della selezione; non esiste, in questo modo, nessun vincolo amicale che potrebbe favorire un concorrente piuttosto che un altro’’ Indermuhle ha fatto anche un particolare apprezzamento su Petritoli. ‘’Il fatto che il concorso si svolga in un piccolo paese quale Petritoli – ha aggiunto il maestro – ci permette di usufruire di questo bellissimo teatro. A Parigi, infatti, il concorso si sarebbe svolto in una stanza qualunque. Per quanto riguarda i concorrenti, ritengo siano tutti di buon livello ma ho bisogno di riascoltarli per capire come sfruttano le loro potenzialità".
 
Dello stesso parere si è mostrato Gordon Hunt, inglese, concertista internazionale e primo oboe della London Symphony che ha commentato: "Lo standard dei ragazzi è alto, mi chiedo se magari, davanti a una platea avrebbero suonato ancora meglio. Per ora li ho ascoltati solo da dietro una tenda. Sono contento che l’anonimato, per la seconda prova, sia stato abolito. Il musicista, infatti, suona per gli altri  e ha bisogno della giusta atmosfera".
 
Secondo Mark Weiger, professore di oboe presso l’università dell’Iowa, l’oboe è lo strumento per eccellenza per esprimere emozioni forti. Venire come giurato a Petritoli secondo Weiger è importante anche per confrontare le reciproche esperienze. “La formazione americana – ha spiegato Weiger –  è molto conservativa e specifica per l’oboe ma diversamente dall’ Italia e dall’Europa, è limitata all’inserimento dell’oboista in orchestra, non prevede la figura del solista”.
 
Della giuria, oltre a  eccellenti oboisti stranieri fanno parte anche grandi nomi italiani come Angelo Persichilli e Carlo Romano che conoscevano molto bene Giuseppe Tomassini e tuttora ne conservano uno splendido ricordo. Angelo Persichilli, primo flauto dell’Orchestra sinfonica di S. Cecilia, ha così rievocato il suo incontro con Tomassini: "Entrai a Santa Cecilia a 19 anni, ero il più giovane, all’inizio Tomassini mi dava, quasi, un po’ di soggezione poi, conoscendolo meglio, ho capito che era una persona molto dolce e veramente seria nel lavoro. Per me è stato un sostegno nei momenti difficili e un esempio importante. Ora venendo a Petritoli per la prima volta mi sono commosso  nel vedere quanto questo paese così raccolto e discreto gli assomigli”.
Carlo Romano, primo oboe dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai, è stato l’ultimo allievo di Tomassini.
 
"L’ho conosciuto al conservatorio di Santa Cecilia a tredici anni – ha ricordato Romano – Per me è stato un secondo padre. A noi allievi ha dato tutto se stesso; ci ha insegnato tutto quello che aveva appreso nella sua lunga carriera. E’ stato il mio unico maestro. Il concorso nasce proprio dalla riconoscenza mia e di altri allievi verso Tomassini. Vorrei sottolineare che questa competizione è paragonabile ai concorsi storici di Ginevra e Monaco sia per il livello dei candidati,  sia per la giuria".
 

07/10/2005





        
  



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