ONU, organo politico e statistico.
| ROMA - " Esaminando le attività di azione politica e di ricerca statistica delle Nazioni Unite, si percepisce un quadro a tinte chiaro-scure".
di Giuseppe Orsini e Salvatore Fiaschi
Le Nazioni Unite hanno celebrato il 60° anniversario della propria fondazione producendo un documento di 35 pagine che elencano le materie da affrontare e risolvere. LAssemblea Generale, organo sovrano, è convocata ogni anno a settembre per ratificare quanto fatto e programmare le attività future dellorganismo. LONU è un Organismo politico in cui sono rappresentati, con diverso peso decisionale, ben 191 diverse nazioni. Ogni nazione sgomita per avere un peso maggiore.
Tralasciamo le beghe politiche dei singoli Stati o gruppi di Stati. Ci interessa focalizzare quanto lONU ha fatto o deve fare per Statuto per risolvere i problemi del nostro pianeta. LONU fu fondata nellimmediato dopoguerra (1945) con lobiettivo di assicurare al mondo pace e tranquillità dopo la carneficina di sei lunghi anni della seconda guerra mondiale. Inoltre, per assicurare la pace mondiale, occorreva adoperarsi per diminuire le differenza tra i singoli paesi, tenendo conto della pletora di nazioni che dovevano affrancarsi dalla fame e dalla miseria. Altro obiettivo dellONU fu quello di organizzare una struttura capace di controllare i focolai di malattie infettive ed impedirne la propagazione nel mondo intero.
Venne costituito un nucleo di comando e di indirizzo, il Consiglio di Sicurezza, individuato nelle potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale e cioè Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina, Gran Bretagna e Francia. Oggi il Consiglio di Sicurezza, che deve garantire la pace e prevenire o comporre i conflitti tra gli Stati membri, è affiancato da diverse Agenzie che si occupano di problemi specifici (fame, salute, ecc.).
La FAO, con sede a Roma, ha lo scopo di aiutare le nazioni povere e fornendo loro cibo in caso di carestie ed aiutarle a produrre in loco le derrate alimentari sufficienti al loro fabbisogno. LOMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha sede in Svizzera con il compito di studiare e tenere sotto controllo le malattie più gravi per prevenire epidemie e pandemie come tante volte è successo nella storia dellumanità.
Per vivere in pace non bastano nutrimento e salute. Occorre la cultura. Ed allora nasce lUNESCO per classificare, proteggere e conservare quanto di meglio lingegno dellUomo ha prodotto nella sua millenaria storia nel campo artistico, urbanistico e archeologico. Infine, è nata lAgenzia Atomica per evitare la proliferazione di ordigni atomici bellici e per favorire e controllare le produzioni nucleari per fini esclusivamente civili.
Magnifico, direte voi. Con lONU lUmanità ha risolto i suoi problemi, i popoli hanno trovato il modo di convivere nella pace, senza fame, senza malattie ed in armonia con lambiente che ci circonda. Purtroppo quanto sopra è tuttora un sogno. Basta aprire gli occhi - cioè accendere il televisore per scoprire che ci sono tuttora molte guerre, intere nazioni soffrono la fame, si scoprono e si diffondono nuove malattie (per uomini ed animali), lambiente è tuttaltro che godibile. Talora addirittura invivibile.
Con un bilancio così disastroso, ci si chiede cosa ci sta a fare lONU, con la sua pachidermica e costosissima struttura. Non è tutto da buttare. Nelle 35 pagine del documento finale del 2005 sono elencate puntualmente le azioni che sarebbe necessario porre in atto per risolvere i maggiori problemi che affliggono lumanità . . . etc. etc.. Ed allora cosa si fa? Conviene distruggere la pachidermia e costosissima struttura dellONU? No: qualcosa si muove.
Leggendo i documenti di preparazione delle famose 35 pagine si scorgono segnali incoraggianti sulla diffusione della democrazia nel mondo, la tutela dei diritti umani, la non proliferazione dellatomo, la lotta al terrorismo, la diminuzione di genocidi e di crimini contro lumanità.
Indice di Sviluppo Umano. LONU svolge anche una lodevole iniziativa di studio e ricerca. Annualmente anche se non in tempo reale - pubblica ottimi rapporti sui programmi di sviluppo delle nazioni rappresentate. Ci riferiamo in particolare allIndice di Sviluppo Umano - ISU, fu introdotto nel 1990 per monitorare lo sviluppo delle singole nazioni. I risultati li abbiamo pubblicati nellarticolo intitolato: Italia allo sbando. No, migliora! ilQuotidiano, 28 settembre 2005. Purtroppo di tale Rapporto ONU sui giornali italiani si è trovato una traccia tanto labile, da sembrare quasi nulla.
Abbiamo letto la notizia su un solo giornale, non governativo, che ha pubblicato un trafiletto affermando che nelle classifiche dellONU lItalia è solo diciottesima. Chi ha letto il trafiletto avrà pensato che lItalia, membro del G8, scivola sempre più indietro nelle classifiche mondiali, alimentando la sfiducia verso il Belpaese. Insomma, noi italiani ignoriamo certe notizie o le apprendiamo in modo distorto. La grande stampa non fa un bel servizio al cittadino. Infatti, come dicevamo nellarticolo del 28 scorso la notizia corretta sullIndice di Sviluppo Umano era:
LItalia, tra il 1995 ed il 2001, è scivolata dal 18 al 21 posto. LItalia, dal 2002 ed il 2003, è salita dal 21 al 18 posto. La precisazione non è per polemica politica, ma per richiamare i giornali ad informare correttamente. Ed anche per amor patrio. Non possiamo piangerci addosso anche quando possiamo almeno sorridere. Specialmente considerando che i dati vengono raccolti ed elaborati da funzionari ONU in tutto il mondo in modo omogeneo. Insomma, sono dati attendibili.
A meno che si debba proprio e sempre dire che tutto va male. Per i particolari sul contenuto del rapporto rimandiamo allarticolo citato. (vedi art.connessi).
Conclusione; esaminando le attività di azione politica e di ricerca statistica delle Nazioni Unite, percepiamo un quadro a tinte chiaro-scure. Le principali Nazioni debbono fare in modo che lazione politica sia coerente con gli obiettivi fondanti dello Statuto ONU ed in questo quadro lazione della diplomazia italiana è stata molto efficace. Difatti lItalia, oltre ad essere uno dei maggiori contribuenti del budget ONU, è la Nazione con il maggior numero di propri soldati impegnati in azioni di peace-keeping sullo scacchiere mondiale. Ricordiamocene sempre quando parliamo di Italia dentro e fuori i nostri confini.
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06/10/2005
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