Pasticci (ni)allArsenico
San Benedetto del Tronto | Donne sullorlo di una crisi di nervi.
di Alessandro Bruni
Capita di tutto in questa ultima parte della legislatura del governo. Capita che una maggiornaza compatta e apparentemente impermeabile o impermeabilizzata ai frenchi tiratori per approvare la nuova legge elettorale, improvvisamente si sciolga come neve al sole.
E quando succede? Quando devono votare larticolo sulla famigerata quota rosa. Sarà stato il colore? Magari a forza di richiami alla compattezza contro il nemico rosso qualcuno ha un po esagerato. La Prestigiacomo, la ministra delle donne (Ministro delle pari opportunità per lesattezza e già ce ne sarebbe da dire a tal proposito ), che avveva promosso e sponzorizzato la quota rosa, ogni tre uomini nelle prossime liste elettorali doveva esserci una donna, è rimasta in compagnia di pochi ministre e ministri, 140 per lesattezza.
Quante saranno state le donne? Chi può dirlo, il voto segreto ha dato a tutti lopportunità, la pari opportunità, di votare a favore o contro. La sinistra si difende: noi votavamo comunque contro, sono loro i cattivi e maschilisti, noi volevamo le quote al 50%. Comunque sia la quota non passa larticolo è bocciato.
Poco male. Di letture politiche se ne potrebbero dare milioni, di quelle sociali, a mio modesto avviso, solo una: la nostra società e la nostra cultura sono fortemente centrate sulla differenza di genere, che vede prevalere luomo sulla donna. Il partiro culturale delle o degli scandalizzati, solo per questa volta, sembra trasversalmente unito: vergogna! Urla alluonisono. Ma di cosa e perché? Mi domando.
Anziché le quote rosa io avrei proposto le quote azzurre, si azzure. Ogni tre piatti lavati da una donna uno deve essere lavato da un uomo, una volta su tre deve essere luomo a passare laspirapolvere, una finestra su tre di casa va lavata da un uomo, o che ne so un giorno su tre luomo deve fare il casalingo o prendere il posto di una donna sul lavoro o lavorare al posto di una donna. O una velina su tre deve essere uomo, un sedre su tre scusate la trivialità che passa in tv di un uomo e via così sbizzarritevi voi
Ma vi domando e mi domando: ma in Germania dove il cancellierato sarà preso da una donna esistono le quote rosa? Ed in Spagna, dove otto ministri su dieci sono donne? Mi pare di no mi pare che stiamo menando il can per laia, o forse è una ca na. Le pari opportunità non sono un problema di quote. Sono un problema di cultura e di quella ultimamente siamo davvero a corto.
Litalia è uno dei paesi con il più basso numero di laureati, con un basso numero di lettori di libri e lettori in genere, ma con un altissimo numero di teledipendenti Dulcis in fundo il protagoniosta delle prime pagine di questi giorni è sempre un maschio: Il Ponte, il Ponte sullo stretto, anche se poi unisce Scilla e Cariddi
E quando succede? Quando devono votare larticolo sulla famigerata quota rosa. Sarà stato il colore? Magari a forza di richiami alla compattezza contro il nemico rosso qualcuno ha un po esagerato. La Prestigiacomo, la ministra delle donne (Ministro delle pari opportunità per lesattezza e già ce ne sarebbe da dire a tal proposito ), che avveva promosso e sponzorizzato la quota rosa, ogni tre uomini nelle prossime liste elettorali doveva esserci una donna, è rimasta in compagnia di pochi ministre e ministri, 140 per lesattezza.
Quante saranno state le donne? Chi può dirlo, il voto segreto ha dato a tutti lopportunità, la pari opportunità, di votare a favore o contro. La sinistra si difende: noi votavamo comunque contro, sono loro i cattivi e maschilisti, noi volevamo le quote al 50%. Comunque sia la quota non passa larticolo è bocciato.
Poco male. Di letture politiche se ne potrebbero dare milioni, di quelle sociali, a mio modesto avviso, solo una: la nostra società e la nostra cultura sono fortemente centrate sulla differenza di genere, che vede prevalere luomo sulla donna. Il partiro culturale delle o degli scandalizzati, solo per questa volta, sembra trasversalmente unito: vergogna! Urla alluonisono. Ma di cosa e perché? Mi domando.
Anziché le quote rosa io avrei proposto le quote azzurre, si azzure. Ogni tre piatti lavati da una donna uno deve essere lavato da un uomo, una volta su tre deve essere luomo a passare laspirapolvere, una finestra su tre di casa va lavata da un uomo, o che ne so un giorno su tre luomo deve fare il casalingo o prendere il posto di una donna sul lavoro o lavorare al posto di una donna. O una velina su tre deve essere uomo, un sedre su tre scusate la trivialità che passa in tv di un uomo e via così sbizzarritevi voi
Ma vi domando e mi domando: ma in Germania dove il cancellierato sarà preso da una donna esistono le quote rosa? Ed in Spagna, dove otto ministri su dieci sono donne? Mi pare di no mi pare che stiamo menando il can per laia, o forse è una ca na. Le pari opportunità non sono un problema di quote. Sono un problema di cultura e di quella ultimamente siamo davvero a corto.
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18/10/2005
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