Lettera aperta della Lista Di Pietro sul caso Sgl Carbon
Ascoli Piceno | È necessario promuovere una commissione, che dovrà vedere la partecipazione di tutti i lavoratori, che progetti e programmi un serio lavoro di bonifica dellarea.
di Dante Merlonghi*
Quanto tempo perduto, quante occasioni andate in fumo, quante opportunità svanite, quanto impegno mancato. Oggi la Sgl Carbon chiude, non per problemi di inquinamento, non per il mancato successo del referendum, non per le morti sospette di nostri concittadini, ma perché il mercato che non dà più prospettive di investimento, di riqualificazione, di occupazione.
Le regole del mercato globale, come era prevedibile, colpiscono anche le grandi multinazionali che hanno come primo obbiettivo il profitto; se questo viene a mancare non vi è altra soluzione che i licenziamenti e la chiusura.
In questi anni non vi è stata una politica coraggiosa portata avanti dalle istituzioni, da chi, pur infarcendo di buone intenzioni i programmi elettorali, ha sempre pensato che la questione della SGL Carbon fosse un argomento da cavalcare solo a parole e in certi momenti della vita elettorale.
La riqualificazione industriale di quell'azienda è stata trattata da molti politici più su tavoli privati che su quelli pubblici, il destino dei lavoratori è stato affidato ad una classe politica inaffidabile.
La concreta preoccupazione dei lavoratori le loro giuste rivendicazioni, le angosce delle loro famiglie sono oggi affidate a quella stessa classe politica che non ha fatto, che non farà e che ha perso tempo prezioso affinché il problema Sgl Carbon potesse essere affrontato nei tempi giusti.
I progetti futuristici, quelli avveniristici, richiedono tempo e denaro che non si sono voluti cogliere nei tempi giusti e nelle sedi opportune.
Oggi la vera questione che si dovrà affrontare per poter garantire il reddito ai lavoratori, ironia della sorte, è proprio il fatto che si dovrà immediatamente accertare (attraverso lampia documentazione prodotta dallARPAM in questi anni, e che ha visto costantemente latitante il comune di Ascoli) la nocività dellazienda in modo da poterla qualificare come industria insalubre.
Contestualmente sarà necessario promuovere una commissione, che dovrà vedere la partecipazione di tutti i lavoratori, che progetti e programmi un serio lavoro di bonifica dellarea. Tale progetto dovrà essere incentivato e finanziato dalla quota che dovrà versare la Sgl Carbon (quale impegno sottoscritto 25 anni fa), e dal contributo dello Stato e della Comunità Europea, così come già avvenuto in altre città del paese.
Il pericolo che dobbiamo tutti insieme scongiurare è quello di non permettere alla Multinazionale di mettere le catene ai cancelli, e chi si è visto si è visto. Possiamo ancora farcela.
*Coordinatore regionale Lista Di Pietro Italia dei Valori
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12/10/2005
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