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Italia dei Valori: "Finita l'era del malgoverno"

San Benedetto del Tronto | Per il movimeto politico il Sindaco Martinelli è un uomo "...con scarsa capacità politico amministrativa".

di Dante Merlonghi

Le dimissioni del Sindaco di S. Benedetto Martinelli mettono finalmente la parola fine ad anni di ingovernabilità, di mal governo, di sperperi, di intrighi, ricatti, faide, interessi e soprattutto mettono fine ad un metodo che, esportato pari pari dal governo centrale delle destre, ha privilegiato, anche nel nostro Comune, gli interessi personali rispetto agli interessi più diffusi della città. In sostanza si è aumentata a dismisura la pratica della raccomandazione, della pacca sulle spalle e la questione morale è diventata la vera emergenza della città.

Al di là di qualche costosa opera che è servita al primo cittadino per mascherare le cose non fatte in questa città, i quartieri sono nel totale abbandono, persino per la ordinaria manutenzione. Ne è un esempio lampante la disinfestazione delle zanzare che è stata fatta in città in un tempo non opportuno e in ritardo, sperperando denaro pubblico per ottenere risultati zero.

Le dimissioni di Martinelli arrivano con un ritardo inammissibile, dopo un malgoverno che ha provocato gravi disastri per lo sviluppo della città. Un Sindaco che è stato sotto ricatto sin dal suo insediamento avrebbe dovuto avere il carattere per compiere questo atto delle dimissioni in tempo utile e non fare perdere alla città, ai suoi cittadini, appuntamenti importanti. Un uomo con così scarsa capacità politico amministrativa non può certo avere spazio oggi né nel centro destra né in quella parte del centro sinistra (vedi le affermazioni della Margherita) che lo guarda con occhio benevolo.

Oggi il centro sinistra è chiamato a dimostrare a questa città di avere un gruppo dirigente capace di recuperare il tempo perduto, capace di presentarsi con un programma ben definito evitando di perdersi dietro a pratiche politiche di nuova invenzione come le primarie che servono a livello centrale per definire un programma e non per scegliere il premier che è Prodi. Anche a San Benedetto i partiti dell’Unione dovranno (in modo realmente unitario affinché la parola non sia solo uno slogan) scegliere il candidato sindaco e poi lavorare, lavorare per recuperare il tempo perduto.

E’ necessario che i cittadini siano informati e partecipi del programma amministrativo che il centro sinistra si propone di attuare, è necessario che tutti comprendano e abbiano ben chiaro quale deve essere il ruolo della città di San Benedetto nei prossimi dieci anni.

20/08/2005





        
  



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