Chi sarà il candidato sindaco per il centrodestra alle amministrative 2006 a San Benedetto? Una domanda che più d’uno si pone da tempo, per esempio prima delle ultime regionali. L’esito negativo per il centrodestra non ha però determinato grandi cambiamenti nei pronostici. Sul sindaco Martinelli le versioni restano uguali e contrarie: chi dà per certo che non si ricandiderà, chi invece si basa sul suo “vedremo”, pronunciato regolarmente con un sorriso che potrebbe voler dire “candidatura sicura”.

 

Lasciando però in sospeso la questione Martinelli, restano scenari per niente irreali. Al contrario. Senza girarci troppo intorno, la discussione tra i partiti della Casa delle Libertà in vista della designazione di un candidato sindaco potrebbe essere esattamente la stessa delle provinciali 2004: una scelta tra l’onorevole Gianluigi Scaltritti di Forza Italia e l’attuale vicesindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti, vicepresidente provinciale di Alleanza Nazionale.

 

Il fatto che Scaltritti abbia poi strappato la candidatura e la sconfitta con circa 20 punti percentuali di scarto dall’attuale presidente Rossi non escludono ancora Scaltritti dalla corsa per una nuova candidatura. Alle ultime regionali ha infatti “piazzato” un suo candidato, Vittorio Santori, in consiglio regionale, traendone l’indicazione di un ritorno dei consensi.

 

Da parte sua Piunti resta ciò che si dice una “macchina elettorale”, dalla proverbiale capacità di attirare i voti del centro: anche di quello che sta nello schieramento avversario. Ha preservato il suo profilo di “vincente” sia alle ultime provinciali: partecipando, e risultando confermato consigliere con il solito pieno di voti a San Benedetto. Sia alle stesse regionali, paradossalmente, restando in disparte rispetto alla sconfitta del centrodestra.

 

L’esito di una eventuale discussione su questi due nomi è comunque incerto. C’è poi una serie di possibili candidature tra gli attuali assessori. E quella del presidente del consiglio Giorgio De Vecchis di Alleanza Nazionale, corrente “Destra sociale” (con tutto che all’interno del partito si parla sempre più di abolizione delle correnti stesse).

 

La candidatura di De Vecchis può sembrare superata solo nella misura in cui i recenti attacchi del sindaco nei suoi confronti avessero ricompattato il partito (verosimilmente intorno alla figura di Piunti). Altrimenti si tratterebbe di una candidatura di tutto rispetto, almeno per la capacità non scontata che De Vecchis può vantare di analisi e lucidità politica. Piunti e De Vecchis sembrano comunque i due possibili candidati per Alleanza Nazionale. Difficile pensare che Luigi Cava, assessore per pochi mesi nella giunta Martinelli, possa rientrare con un ruolo così importante.

 

Oltre a quella di Scaltritti alcuni “vedono” un’altra possibile candidatura tra le file di Forza Italia: quella dell’attuale assessore alla cultura Bruno Gabrielli, nonostante le accesissime contestazioni sul suo operato proprio da parte del gruppo consiliare di AN (in realtà di tre consiglieri sui cinque eletti, uno dei quali, Stefano Nico, è passato oggi al gruppo misto). La carta di Gabrielli potrebbe essere l’immagine “giovane”: per età anagrafica.

 

Sembra pure improbabile che l’ex coordinatore comunale di Forza Italia Paolo Forlì, oggi nel Nuovo Psi, possa ricoprire il ruolo di candidato sindaco per l’intero centrodestra. Quanto invece a Vincenzo Rosini, candidato presidente della Regione Marche per la lista “Alternativa sociale” alle ultime elezioni, ha già annunciato la sua candidatura a sindaco, ma indipendentemente dai due schieramenti di centrodestra e centrosinistra, alla testa di una lista civica, che conterebbe a suo dire su adesioni e un elettorato non trascurabili numericamente. Vedremo.

 

Infine l’UDC, che può contare almeno su due possibili candidati, almeno in linea teorica: l’attuale assessore alle attività produttive Marco Lorenzetti, che tuttavia dovrebbe superare le resistenze di una parte dei suoi stessi alleati, pur potendo contare su una buona visibilità e su un’altrettanto buona capacità di fare campagna elettorale “dal centro”. E inoltre la figura dell’attuale capogruppo Pino Nico. Anche Nico potrebbe fornire l’immagine di un centrodestra più giovane e rinnovato rispetto alla gestione Martinelli. Resta che alle elezioni del 2001 era candidato nella “Lista Calvaresi”, nello schieramento di centrosinistra, salvo poi passare appunto all’UDC. Anche la sua candidatura dovrebbe superare più di una resistenza.

 

In conclusione, se i segretari di tutti i partiti assicurano che la questione delle candidature sarebbe “prematura”, gli scenari delineati potrebbero non essere così distanti dalla effettiva discussione che si svolgerà di qui a pochi mesi. Salvo naturalmente candidature “esterne”, nonostante il poco favore che sembrano incontrare ultimamente nel mondo politico. Dovendo comunque fare un nome, impossibile non fare riferimento all’imprenditore Leo Bollettini, già contattato da AN alle ultime provinciali, anche se poi la possibilità di una sua lista civica si rivelò poco più che un annuncio strategico. Se il centrodestra dovesse ritenere che un imprenditore possa attirare molti consensi, quello di Bollettini sarebbe certamente uno dei nomi più “spendibili”.