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Il PRG della Margherita

San Benedetto del Tronto | Intervento dell’arch. Daniele Paolini

di Giovanni Desideri

l'arch. Daniele Paolini

Scarsa partecipazione della città al processo di formazione del nuovo PRG della città di San Benedetto: è la principale accusa mossa dall’arch. Daniele Paolini, tecnico di riferimento della Margherita e autore di alcuni PRG attualmente vigenti in alcuni Comuni della provincia.
 
Paolini ritiene infatti che rispetto ai tre anni intercorsi dall’affidamento dell’incarico al prof. Piergiorgio Bellagamba l’attuale serie di incontri con i portatori di interesse sia “anacronistica”. E che sia anzi solo una strategia elettorale, per le prossime amministrative.

Laddove la città avrebbe invece bisogno, a suo dire, di un “vero rinascimento dell’urbanistica”, partendo da servizi, politiche sociali, cultura, porto, lungomare, viabilità. E avvalendosi in primo luogo delle “competenze acquisite dall’ufficio urbanistico comunale”.
 
A proposito della riqualificazione del lungomare Paolini parla invece di “intervento effimero e parziale, legato alla moda di un’improbabile ingegneria naturalistica”, che ne comprometterebbero “l’immagine complessiva oltre che essere un’opera di grosso impatto manutentivo per le casse comunali”. Sulla viabilità Paolini punta il proprio interesse su “soluzioni innovative” come le autostrade del mare.
 
Ma il tecnico della Margherita non se la prende solo con l’attuale amministrazione, ritenendo che in tema di urbanistica si stia perdendo tempo “da almeno 5-6 anni. Prima con i Prusst e ora con una proposta di PRG di vecchia impostazione e che risente in parte di certe aspettative formatesi intorno a tali strumenti condendo il modello urbanistico con un’improbabile e probabilmente illegale sistema perequativo che sinceramente non credo sia in grado di tutelare l’interesse pubblico e che  solleverebbe polveroni legali ovunque”.
 
Ma se da una parte Paolini ritiene positivo il fatto che si sia intrapresa la strada di un nuovo PRG (ma per esempio nella forma dei convegni organizzati dall’Unione), d’altro canto sembra condividere le tesi più volte espresse dall’ex sindaco Alberto Cameli: “più che di uno strumento ex-novo – dice Paolini – la città ha in realtà bisogno della revisione radicale del vecchio strumento”. In ogni caso, l’obiettivo sarebbe quello di “contrastare le disparità sociali, decostruire il degrado, salvaguardare ed elevare la qualità della vita in tutti i suoi aspetti”.

01/05/2005





        
  



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