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Piunti propone la propria candidatura alle regionali

San Benedetto del Tronto | Intervista con il vicesindaco di San Benedetto: “politiche sociali e sanitarie al centro del mio impegno”

di Giovanni Desideri

Pasqualino Piunti

È il 2 marzo il termine per la presentazione ufficiale delle candidature alle elezioni regionali del 3 e 4 aprile. Nella provincia di Ascoli Piceno quattro collegi e quattro posti per ogni lista.
 
Nell’abbondanza di nomi per AN (il consigliere regionale uscente Guido Castelli, Vincenzo Crescenzi, Pino Marucci, Giulio Natali, ma ancora nessuna donna, nonostante sarà obbligatorio candidarne almeno una), manifesta la propria “disponibilità” anche il vicesindaco e assessore alle politiche sociali di San Benedetto (oltre che vicepresidente del consiglio provinciale) Pasqualino Piunti, forte ad ogni appuntamento elettorale del 25% di preferenze nel proprio collegio, contro una media del 10% circa del suo partito, in generale.

Piunti (che è anche vicepresidente provinciale di AN) ha espresso la propria disponibilità durante la riunione del direttivo provinciale del partito, martedì 15 febbraio ad Ascoli.

Quali sono i passaggi in vista dell’ufficializzazione delle candidature?
“Il dibattito a livello provinciale è terminato martedì. Ora le decisioni verranno prese nell’ambito della segreteria regionale, che ho già avvertito della mia disponibilità.”

Il centrodestra ha avuto difficoltà ad individuare un candidato alla presidenza della Regione Marche. Come mai?
“Diciamo che c’è stato un ampio dibattito, quindi una condivisione generale del nome di Massi. Non credo fosse importante indicare un candidato con largo anticipo. È importante invece che si tratti del candidato giusto e di un candidato credibile.”
 
Si dimetterà da vicesindaco o da consigliere provinciale nel caso venga eletto?
“A questo non ho ancora pensato. Non so se ci sia incompatibilità nel mantenere più incarichi.”
 
Le candidature per le regionali non sono ancora state ufficializzate. Lei ha già un’idea sul suo eventuale impegno in Regione?
“Nel caso venissi eletto proseguirei la mia battaglia nel campo delle politiche sociali e della spesa sanitaria, che come è noto assorbe oggi nelle Marche circa l’80% del bilancio regionale. Sulle politiche sociali credo di poter portare l’importante esperienza dell’Ambito Sociale 21, che presiedo, ed è riconosciuto dall’attuale assessore regionale alle politiche sociali Secchiaroli come “il più innovativo”. E infatti è preso a modello in altri centri della regione.”
 
Per altro verso una ricorrente lamentela bipartisan è che il sud delle Marche sia un po’ dimenticato dalla Regione.
“È vero e proprio per questo intendo portare la voce di tutto il nostro territorio in Regione. Sottolineo “tutto”, perché dopo la separazione della Provincia di Fermo dovremo fare ancora maggiori sforzi per far passare la logica che le Marche di confine non sono un peso ma una risorsa. Dobbiamo essere competitivi, per attirare le potenzialità del vicino Abruzzo, anche in campo sanitario, passando dal costo per la mobilità passiva, ad una mobilità attiva.”
 
Di chi crede che sia la colpa per la scarsa considerazione del sud delle Marche da parte della Regione?
“Non voglio giudicare i miei predecessori. Credo anzi che ognuno abbia fatto il proprio dovere nella rispettiva sfera di azione. Vorrei però, come dicevo, dare maggiori risposte a questo territorio, e in particolare sul versante delle politiche sociali e sanitarie.”
 
Pensa anche al progetto di un ospedale unico di vallata?
“Quello è un discorso prematuro. Per l’immediato credo invece che la sanità sambenedettese abbia bisogno di sviluppare alcune specializzazioni, come la neurochirurgia e la medicina di urgenza, di cu si parla da tempo.”
 
Un altro punto dolente della sanità locale, anche in riferimento alla presenza di molti turisti d’estate, è la funzionalità del Pronto Soccorso, in particolare per le attese.
“Infatti. Per la sua morfologia San Benedetto ha un Pronto Soccorso che effettua in un anno un numero di interventi secondo soltanto a Pesaro in tutte le Marche. Anche per questo c’è da invertire l’impostazione geopolitica che ha sempre premiato il capoluogo di Regione.”
 
Da poco AN ha festeggiato il proprio decennale. Quali sono le attuali strategie?
“La linea di AN prevede il rafforzamento del partito sul territorio in termini di consensi, anche in vista dell’obiettivo maggiore, che sono le politiche del 2006. Credo di poter contribuire al perseguimento di questa linea, anche sottraendo voti allo schieramento avversario, dal momento che ho portato AN, nel mio collegio, dal 17 che aveva in precedenza ad uno stabile 25%.”

17/02/2005





        
  



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