Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Asia: diminuisce il numero degli italiani dispersi. Le vittime certe sono 18.

| Identificati altri due italiani decduti in Thailandia. Forse un punto fisso della Regione Marche a Phuket per il coordinamento.

Continua senza sosta l'operazione di identificazione dei nostri connazionali coinvolti nel dramma del sud-est asiatico. Secondo la Farnesina il numero dei dispersi è, ad oggi, 436 di cui oltre 400 sarebbero segnalati in Thailandia. Le vittime italiane accertate sono 18, bilancio questo che dovrebbe purtroppo salire visto proprio l'elevato numero dei dispersi.

Intanto in Thailandia sono stati identificati i corpi di due nostri connazionali i cui nomi però non sono stati ancora diffusi per prudenza.

Sull'angosciosa ricerca dei dispersi, il Ministro degli Esteri Fini e dell'Interno Pisanu, hanno dichiarato: "Le ricerche dei connazionali dispersi compiute nelle ultime 36 ore si sono concentrate esclusivamente in Thailandia e Sri Lanka. Il capillare lavoro condotto dalle strutture del ministero degli Esteri e del ministero dell'Interno ha consentito di rintracciare ancora in vita numerosi italiani: alcuni sono già rientrati in Italia attraverso altri Paesi non interessati dal sisma, altri sono residenti nelle zone colpite, altri ancora hanno espresso la volontà di continuare le vacanze.

In linea teorica - sottolineano ancora Fini e Pisanu - non si può escludere che altri connazionali siano dispersi nelle due aree in questione o in India, Indonesia e Myanmar. Le probabilità sono comunque ragionevolmente molto basse. Le ricerche per rintracciare i connazionali di cui non si hanno più notizie continuano e continueranno nelle prossime ore".

Grande la risposta della solidarietà mondiale verso i popoli compiti da quest'immane tragedia: le associazioni mobilitate ed i fondi che arrivano da ogni parte sono da record. Secondo l'ONU la somma totale raccolta fino ad oggi ammonterebbe a 2 miliardi di dollari mentre arrivano aiuti militari da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. L'italia è stata la prima nazione ad inviare uomini e aiuti, grazie ad un Protezione Civile organizzata ed efficiente.

Le Marche poi, attraverso l'opera dell'Associazione Regionale Emergenza Sanitaria e Sociale, sono state la prima regione ad inviare la propria struttura sanitaria, operante già dal 27 dicembre.

Il Presidente della Regione Marche, ricevendo sei volontari marchigiani rientrati dalle zone colpite, ha dichiarato: "Stiamo pensando di organizzare un punto fisso della Regione Marche a Phuket, in Thailandia, per coordinare tutti gli interventi d'aiuto e i progetti di solidarietà che si stanno organizzando nelle Marche per le popolazioni vittime del maremoto".

04/01/2005





        
  



5+1=

Altri articoli di...

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)

Cronaca e Attualità

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji