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”Casinò in Rivierà? Entro il 2005”

San Benedetto del Tronto | Dopo il no della Finanziaria, Giorgio Fiori: ”I tempi sono maturi e vi sono tutti i presupposti, affinché la legge venga fatta. Il Palacongressi un multisala? Perdiamo un requisito di priorità."

di Adamo Campanelli

Giorgio Fiori

“Che la Finanziara 2005 avrebbe abortito l’approvazione della legge relativa alle case da gioco si sapeva “– commenta Giorgio Fiori, coordinatore del Comitato Cittadino per il Casinò di San Benedetto- “è stato solo un tentativo di collegamento per accorciare i tempi”.

Niente Casinò per il momento, anche se Fiori, introducendo un condizionale d'obbligo, parla di volontà politica nel portare questo discorso a termine, visto che già a livello europeo, nazioni come la Francia con 170 case da gioco o la Croazia nostre sorelle di confine hanno accettato a pieno questa realtà.

Alle ormai, consolidate critiche relative alla nascita dei Casinò collegate a situazioni di criminalità e pericolosità sociale Fiori risponde con:”Ci sarebbe più sicurezza, controllo delle persone e ciò può essere solo migliorativo”.

Alla questione così detta morale Fiori afferma che il gioco è insito nella indole umana ed è giusto quindi non reprimerlo, ma regolamentarlo.

“Le slot machine negli alberghi, nei bar e tra poco nelle sale bingo – continua Fiori – rappresentano tutti passi verso l’approvazione di questa legge in cui l’Italia si è sempre trovata in contraddizione, perché pur vietando il gioco d’azzardo da 70 anni tollera le case da gioco... ufficiali”.

Torna l’importanza economica di una macchina come quella del Casinò. “E’ una azienda che da lavoro, riserva percentuali importanti al comune al territorio e serve a completare l’offerta turistica della Riviera delle Palme”.

Per quanto riguarda la possibilità che il Casinò venga realizzato al Palacongressi, "Inizialmente si parlava di questa come dislocazione ideale che avrebbe permesso anche il completamento della struttura. Ora si parla di un un project financing per realizzare sale cinematografiche, e l’approvazione della legge metterebbe San Benedetto in deficit di una delle caratteristiche prioritarie ("collocazione già pronta allo scopo", insieme a "località di interesse turistico") per ottenere uno dei 10 ok nazionali.

Nelle Marche se prima non c’era nessuno a candidarsi insieme a San Beendetto ora Civitanova Marche e Cupra Marittima (con Villa Vinci) rappresentano un reale “pericolo”.

29/11/2004





        
  



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