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“Neurochirurgia al Mazzoni: Ascoli paga e Ancona usufruisce”

Ascoli Piceno | Interrogazione al presidente della giunta regionale D’Ambrosio dal consigliere Guido Castelli (AN)

di Guido Castelli*

La ASL (ora zona territoriale) n. 13 di Ascoli Piceno ha avviato anni or sono un rapporto di consulenza per lo svolgimento di prestazioni neurochirurgiche presso l’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno. Il direttore Maresca da sempre ostenta con orgoglio questo servizio che tuttavia, a ben vedere, si risolve nella presenza di un neurochirurgo (ovviamente anconetano) che una volta alla settimana tratta un paio di ernie discali per ciascuna seduta.

Da informazioni assunte, a fronte del trattamento di circa 120 ernie discali all’anno, i prestigiosi consulenti anconetani percepiscono una somma che si aggira sull’astronomica cifra di 250.000 euro annui. Ma quel che appare (ulteriormente) significativo è il fatto che i pazienti che beneficiano delle prestazioni neuro-chirurgiche in questione provengono precipuamente da territori diversi da quello della Zona n. 13 : Jesi, Senigallia, Fano, Ancona, ecc.

In questo modo, la nostra Azienda territoriale non solo paga una profumatissima consulenza sottraendo risorse significative alla nostra sanità ma impone alla comunità un costo per assicurare prestazioni di cui il territorio gode in misura del tutto marginale.

A questo riguardo si noti che l’esborso sostenuto dalla Zona n. 13 a fronte di tali prestazioni, si compone, oltre che della remunerazione dei consulenti, anche di quello relativo alla sala operatoria, al personale ed all’anestesista.

Mi chiedo se l’indubbio prestigio derivante dal fatto di poter ospitare nel nostro ospedale questo tipo di attività neurochirurgica (che secondo quanto dichiarato dall’ing. Maresca dovrebbe essere addirittura incrementato nel 2005) giustifichi un sacrificio di risorse che inevitabilmente si scarica sui servizi sanitari di cui direttamente beneficiano i cittadini ascolani. Una domanda che sottende una contraddizione e che ho posto a D’Ambrosio, attraverso una specifica interrogazione.

Del resto, proprio in questi giorni la Regione sta abbattendo la propria scure sui posti letto ospedalieri in nome dell’ennesima razionalizzazione imposta dalla voragine finanziaria della sanità marchigiana. Per parte sua, il Direttore Generale dell’ASUR, con una nota inviata in data 14 luglio 2004 ai Direttori delle Zone Sanitarie, ha bloccato di fatto le consulenze assegnate dalle Aziende del Servizio Sanitario Regionale.

Date queste premesse, la sfida per consentire che la Regione collochi anche nel sud delle Marche le alte specializzazioni non credo che passi per la strada delle consulenze ma per un preciso riconoscimento formale di tale diritto che, piano sanitario alla mano, può concretizzarsi solo con la costituzione di un’azienda ospedaliera del Piceno.

* consigliere regionale AN

25/09/2004





        
  



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