Dal 2 all'8 maggio, presso il CentroCommerciale PortoGrande, si svolgerà "Sette giorni, un sorriso", raccolta fondi a sostegno della solidarietà a San Benedetto: tra le realtà del comprensorio invitate a partecipare all' iniziativa c'è anche la Cooperativa Primavera, il cui obiettivo è l' inserimento e il reinserimento lavorativo dei giovani portatori di handicap e che impegna una media di 50 soggetti con disagio all'anno. Nel territorio dell'Ambito Sociale 21 il fenomeno del disagio psichico ha assunto proporzioni rilevanti: ci sono 137 persone affette da disagio intellettivo e 87 in forma grave, 43 da disagio mentale con 6 casi gravi.

Purtroppo – ci dice il presidente della cooperativa, Sante Crescenzi – l'innalzamento del livello di competizione sociale ha via via emarginato  le fasce più deboli della popolazione: dare lavoro a questi ragazzi è dunque un volano per farli uscire da un ingiusto isolamento. La Cooperativa Primavera è composta da venti soci e opera nei settori della manutenzione parchi e giardini, nella sorveglianza e manutenzione dei parcometri in collaborazione con Multiservizi spa e nella coltivazione in serra di piante da fiore con il noto progetto "La Fabbrica dei Fiori". Quest'ultima iniziativa ha avuto un sostegno importante dal territorio – puntualizza Sante Crescenzi – sia per i finanziamenti che per i risultati: i nostri fiori sono acquistati al dettaglio e nei mercati settimanali, sono venduti nei centri commerciali e durante le fiere annuali.

I numeri della "Fabbrica dei fiori" ci sono (ben 100.000 piantine prodotte ogni anno), le aspirazioni anche: basti pensare al progetto di realizzazione di bancali mobili in alluminio con irrigazione e trattamento automatici, per risolvere il problema fisico dei lavoratori, dato dal fatto che operano in posizione genuflessa ed estremamente scomoda. Le iniziative, come quella del PortoGrande, hanno un significato importante per la Cooperativa Primavera e per tutte le altre associazioni e cooperative impegnate nel sociale: quello di ricordarci che la solidarietà ha gambe e braccia forti se noi sappiamo, con piccoli ma costanti gesti quotidiani, essere quelle gambe e quelle braccia.