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L'Ass. Gabrielli sulle prossime elezioni.

San Benedetto del Tronto | Ad un candidato che darà il suo appoggio alla lista del centro-destra capitanata da Luigi Scaltritti, ovvero Bruno Gabrielli, abbiamo chiesto quali sono le finalità di questa campagna elettorale e il suo punto di partenza.

di Mimmo Minuto

Sono partite le elezioni, diciamo che la campagna elettorale è in fermento, da poco si conosce il nome, Massimo Rossi, del centrosinistra, per cui i due schieramenti sono pronti.

Ad un candidato che darà il suo appoggio alla lista del centro-destra capitanata da Luigi Scaltritti, ovvero Bruno Gabrielli, vorrei chiedere, quali sono le finalità di questa campagna elettorale e il suo punto di partenza.
"L'una include l'altra, nel senso che, come amministratore la mia è diventata un'azione continua, la mia campagna elettorale non prevede nulla di straordinario, se non fare bene quello che rientra nelle mie competenze, quindi curare la cultura il turismo e lo sport.

Dare continuità a ciò che di buono è stato fatto finora e creare nuove opportunità di sviluppo e di crescita per la nostra città.

In questo senso io vivo, la mia campagna elettorale, come un politico che ogni giorno è a contatto con la gente, con il territorio, cerca di capire quali sono le esigenze degli operatori economici, della gente comune e si impegna per cercare di far trovare soddisfazione a queste esigenze.

Per quanto riguarda la candidatura proposta dal nostro schieramento, quella di Luigi Scaltritti, ovviamente non si è faticato molto per essere tutti d'accordo, perché garantisce rappresentatività, buon governo.

Cosa che invece non è successo nella sinistra, che dopo un lungo travaglio sono riusciti ad esprimere questa candidatura, alla quale comunque, va tutto il mio personale rispetto e l'augurio che si possa fare una campagna elettorale intelligente, non basata sulle reciproche accuse o scambi di colpi bassi, ma su un confronto sereno, pacato, che miri a ribadire un'importanza di una logica dell'alternanza. Credo che oggi ci sia una democrazia che si possa basare sull'alternanza.

Non tutto quello che viene fatto da chi amministra è sbagliato, così come, tutto quello che è stato fatto da chi ha preceduto è sbagliato. Ci sono delle cose buone che provengono dall'una e dall'altro schieramento, l'intelligenza stà secondo me nel riconoscere quali sono le cose buone, di amplificarle e di crearne delle altre, poi ovvio, quando si fa difficilmente si fa tutto bene e si può azzeccare tutto.

C'è anche l'errore, l'importante è riconoscerlo e recuperarlo."

Secondo lei è l'anno giusto del centro-destra?
Ma io credo che se ci mettiamo a tavolino e analizziamo quelli che sono un po' i dati, penso proprio di si.
Abbiamo le maggiori città della provincia che sono governate dal centro destra e credo che mai come oggi c'è quest'opportunità concreta di arrivare a palazzo S.Filippo, quindi alla Provincia, molto dipenderà anche dal nostro impegno, da quello che sapremo riuscire a comunicare ai cittadini soprattutto in termini di programmi e anche a far capire quello che già è stato fatto in questa città. Non a caso il nostro candidato presidente ha voluto sentire, per avere un paragone in termini reali, per quanto riguarda le necessità, i sindaci di queste città, quindi, Martinelli, Celani, Di Ruscio...proprio per avere concretezza delle esigenze che sono vissute in prima battuta proprio dai sindaci sulla città, credo che questo sia un punto di forza, il saper portare avanti un'azione politica basata su un programma concreto, che non è un insieme di parole ma un insieme di progetti da realizzare.

Per ultimo, due parole su Fermo. Questa candidatura potrebbe portare all'ultima candidatura con Fermo inserita dentro e la prossima volta quindi essere autonoma, come la vede?
Sulla provincia di Fermo, io credo che i fermani abbiano effettivamente avuto delle situazioni di trascuratezza da parte della provincia, soprattutto negli ultimi otto anni, poco o nulla è stato fatto per evitare questa situazione, quindi una critica va rivolta alla passata amministrazione provinciale, proprio per aver costretto in qualche maniera i fermani a reagire a questo stato di cose e a portare avanti con sempre maggiore determinazione questa battaglia, però io credo che al di la di tutto, il discorso va affrontato in termini di territorio, in termini economici perché poi, l'economia non si ferma di fronte ad un confine stabilito in maniera "figurativa" dall'uomo, l'economia ha altri confini, oggi ci si confronta con un'economia globalizzata si compete con tutto il mondo, quindi l'inteliggenza sta, se si rimane insieme nel recepire le istanze del territorio nel farlo crescere economicamente, qualora al termine di questo mandato elettorale ultimo a territorio unito, dovesse concretizzarsi questo discorso con Fermo provincia, comunque bisogna creare durante questi anni quei presupposti che in ogni modo continuino a legare questo territorio.

Nonostante si possano avere due province però, è importante che questo territorio, soprattutto nel tessuto economico, rimanga unito ed integrato, altrimenti sarebbe un rischio molto grande che la nostra economia subisca un grande stop.

04/05/2004





        
  



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