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E'tornato nelle Marche l'ex soldato inglese James Keith Killby

Servigliano | Per ricordare con i ragazzi delle scuole quel settembre 1943, il periodo tragico, disperato, confuso dopo la firma dell'armistizio.

di Alessio Carassai

Ci sono pagine di storia che non si cancellano. Giorni e momenti vissuti che restano indelebili nella memoria di chi c'era e delle generazioni successive. Sono tanti i soldati che hanno vissuto a Servigliano la guerra, la prigionia, la solidarietà della gente. Per ricordare con i ragazzi delle scuole quel settembre 1943, il periodo tragico, disperato, confuso dopo la firma dell'armistizio, è tornato nelle Marche l'ex soldato inglese James Keith Killby che proprio qui, nel campo di prigionia, ha trascorso un periodo doloroso, inciso nei suoi ricordi per sempre.

Giovane soldato inglese, ha cercato scampo nelle campagne per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi, trovando rifugio nelle case, nei fienili, per i campi. A 88 anni, Killby ricorda ancora le prime parole in italiano, le donne con i piedi nudi e il pasto caldo da portare ai soldati nascosti, la gente che si è tolta il pane di bocca per sfamare i giovani spezzati, feriti, affamati dalla guerra. Una generosità e un coraggio che non ha mai dimenticato e che ha voluto ricambiare fondando la "Monte San Martino trust", l'associazione dedicata ai figli, ai nipoti, ai parenti di quanti hanno salvato la vita a tanti giovani.

L'associazione, in 15 anni di attività, ha concesso 220 borse di studio a figli di famiglie fermano-maceratesi che hanno dato rifugio ai prigionieri, per far loro trascorrere un periodo di 4 settimane in Inghilterra, a spese degli ex soldati. Sono una trentina i giovani che ogni anno sono ospiti di famiglie londinesi, per perfezionare l'inglese e avere un'opportunità in più.

L'incontro è stato organizzato dall'associazione serviglianese "La casa della memoria" che da anni si adopera perché non vada perso nemmeno un minuto di storia, perché è dal passato che si costruisce il futuro. Filippo Ieranò ha introdotto il convegno, l'ultimo di una lunga serie di importanti eventi pensati a margine della mostra dedicata a Giorgio Perlasca, "Il silenzio del Giusto", nei locali del teatro comunale fino al 23 maggio.

E' intervenuto inoltre Ruggero Ranieri, docente di storia contemporanea all'Università di Manchester, che ha ripercorso le vicende delle truppe alleate all'indomani dello storico 8 settembre 1943: "Mio padre, Uguccione Ranieri, era un diplomatico, un uomo impegnato in una delicata missione: ritrovare e salvare i soldati prigionieri, soprattutto in questa zona. Ha vissuto proprio qui episodi forti, commoventi. Ha conosciuto tanta gente che si è fatta protagonista di gesti eroici. Confido nelle giovani generazioni, perché si impadroniscano di questa grande eredità per costruire un futuro luminoso".

18/05/2004





        
  



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