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La storia vera di un ex prigioniero del campo di Servigliano.

Servigliano | Per chiudere la serie di convegni dedicati alla mostra di Giorgio Perlasca, ci sarà una speciale testimonianza di James Keith Killby ex soldato inglese prigioniero a Servigliano.

di Alessio Carassai

Verso un futuro di pace, è con queste prospettive che ci si prepara a vivere l'ultimo incontro promosso all'interno della mostra dedicata a Giorgio Perlasca.. Si svolgerà domani mattina alle 9,30 presso il cinema "Moderno" l'ultimo incontro di una lunga serie in nome del "Il silenzio del Giusto".

Il convegno, previsto inizialmente per venerdì 21 e poi anticipato a domani, racconterà la "Fuga e accoglienza dei prigionieri alleati dopo l'8 settembre 1943". Il campo di prigionia di Servigliano è un angolo pieno di vicende dolorose ed eroiche. La guerra volgeva ormai al termine ma il mondo non conosceva ancora la pace. La gente di Servigliano ha accolto senza riserve i tremila prigionieri fuggiti dal campo, senza badare alla divisa che indossavano, rischiando la propria vita per compiere il proprio dovere di uomini. Quando si ha fame, in mezzo alla miseria e al dolore contano solo l'amicizia e la generosità.

Per ricordare quei momenti difficili eppure indimenticabili, sarà a Servigliano l'ex soldato inglese James Keith Killby, che nel campo di Servigliano ha vissuto da prigioniero e che ha conosciuto in prima persona la generosità delle persone semplici. Killby ha voluto dimostrare la sua riconoscenza al paese e ha fondato la "Monte San Martino Trust", di cui oggi è presidente. L'associazione, in 15 anni di attività, ha concesso 220 borse di studio a figli di famiglie fermano-maceratesi che hanno dato rifugio ai prigionieri, per far loro trascorrere un periodo di 4 settimane in Inghilterra, a spese dei soldati che si sono salvati dai rastrellamenti, nascosti nelle cantine, nei fienili, in casa. 

Al convegno di domani parteciperanno anche 200 studenti, vedrà come illustre ospite, oltre a Killby, Ruggero Ranieri, docente di storia all'università di Manchester. Proseguono intanto le visite alla mostra dedicata ad un eroe italiano, Giorgio Perlasca, l'uomo che salvò 5218 ebrei ungheresi spacciandosi per console spagnolo. Almeno 2500, finora, sono stati i visitatori che hanno voluto ripercorrere la vicenda di Perlasca e tantissimi gli alunni delle scuole che hanno seguito i tanti convegni organizzati per ripensare all'olocausto, per educare i giovani, perché l'orrore non si ripeta più. La cerimonia di chiusura della mostra si terrà domenica 23 maggio.

17/05/2004





        
  



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